Analisi del voto: elezioni amministrative Ecuador 2019
La destra non convince, Alianza País fracassa, avanza Pachakutik e il Correismo è più vivo che mai
di Davide Matrone
Le ultime elezioni amministrative in Ecuador ci presentano un quadro politico frammentato e incerto. Nessuno dei partiti politici tradizionali vince e convince. Non c’è al momento, un partito capace di egemonizzare lo scenario político ecuadoregno.
Il Partito Social Cristiano (destra) non sfonda, anzi. C’erano molte aspettative sul partito di Nebot che avrebbe dovuto catalizzare il malcontento popolare in una fase d’incertezza e crisi politica. I risultati ci dicono altra cosa.
I social – cristiani conquistano solo 7 delle 24 province del paese, e per di più, stringendo alleanze politiche a livello locale come nel caso del territorio di Pastaza, Guayas, Bolivar e Santa Elena. È certamente il partito che conquista più province rispetto alle amministrative del 2014 (+6) e rappresenta la forza politica che - più di ogni altra - cresce in termini di consensi elettorali (+6.7%). Nonostante tutto, non basta. Per Jaime Nebot (ex – sindaco di Guayaquil) i calcoli erano altri in vista delle elezioni politiche del 2021. Tra i dati che non convincono c’è l’assenza del partito nella Sierra senza la quale risulta quasi impossibile governare tutto il paese. Se si vuole conquistare la guida della nazione è necessario costruire alleanze nella Sierra e forse questa sarà la sfida della destra ecuadoregna per i prossimi due anni.
Chi invece esce con le ossa rotta da questa tornata elettorale è Alianza País, il partito dell’attuale Presidente della Repubblica Lenin Moreno. Si registra una debacle a livello nazionale. Perde 9 province su 10. Vince solo nella Provincia del El Oro che strappa ai social cristiani. Il partito non è riuscito a proporre candidati solidi nelle città più importanti del paese (Quito, Guayaquil, Cuenca e Manta). Inoltre, si è presentato con un programma político fumoso e poco convincente. La política contraddittoria del Presidente in carica, in rotta di collisione con il Correismo, ha creato molta disaffezione verso il partito oggi al governo. Dopo le divisioni interne e visti i risultati elettorali, è una forza política destinata a scomparire se non riuscirà a costruire quadri politici seri e una credibile lidearship.
I partiti della destra imprenditoriale della sierra come CREO (del banchiere Guillermo Lasso) e SUMA (di Mauricio Rodas – ex sindaco di Quito) hanno fatto la parte delle comparse sbiadite. Il primo partito ha conquistato solo la Provincia di Loja, mentre SUMA conquista la Provincia di Sucumbios. Tra i líder dei tre partiti della destra ecuadoregna (Nebot – Lasso – Rodas) c`è ancora divisione per la conquista della lidership.
Chi sorride è certamente Pachakutik che registra un aumento sostanziale di consensi nella Sierra e in una parte della zona amazzonica del Paese. Il partito dei popoli indigeni conquista 5 province (+ 2 rispetto alle amministrative del 2014) rafforzando su egemonía nelle province agricole e interne come: Tunghuragua, Azuay e Cotopaxi (qui con l’alleanza del UPC1).
Chi più ha sorpreso in queste elezioni è certamente la LISTA 5 sostenuta dell’ex Presidente della Repubblica, Rafael Correa. Fuerza Compromiso Social, partito fondato nel 2010 dall’ex candidato presidenziale Ivan Espinel2, ha aperto le porte ai fedeli di Correa raggiungendo un 9% a livello nazionale registrando un incremento di un +5.7%. La lista 5 conquista 2 Province (Pichincha e Manabì) e ottiene la maggioranza nel consiglio comunale di Quito.
Nella capitale la candidata sostenuta da Correa, Luisa Maldonado, giunge seconda con il 18.5 %. Con l’applicazione del metodo elettorale d’Hondt3, Maldonado ottiene 9 dei 21 consiglieri comunali in quanto risulta il partito più votato in tutte le circoscrizioni della città (nord – centro – sud e zona rurale).
A quanto pare il Correismo continua ad avere un sua incidenza e non è assolutamente sconfitto, nonostante l’uscita in scena dell’economista R. Correa.
1 Unión por el Cotopaxi
2 Al primo turno consegue il 3.2% dei voti. Nel ballottagio tra Moreno e Lasso, Espinel appoggerà il candidato Moreno.
3 Il metodo elettorale d.Hondt fu ideato dal belga Victor d’Hondt nel 1878. Secondo questo metodo si applica un sistema di rappresentazione proporzionale per le liste elettorali.