Gli Usa ammettono uccisione civili a Kabul. Ma chi pagherà?

Gli Usa ammettono uccisione civili a Kabul. Ma chi pagherà?

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Tutti i Tg, giornali, sul web, quasi esaltano la bontà degli Statunitensi. I quali sarà pur vero che ammazzano civili, ma quando non lo fanno per portare "democrazia" e "diritti umani", almeno chiedono scusa.

Figurarsi, il generale Kenneth McKenzie, capo del comando centrale degli Stati Uniti, ha porto "profonde condoglianze" alle famiglie di 10 persone - sette dei quali bambini - uccise nell'attacco dei droni del 29 agosto a Kabul. È stato ordinato nella " seria convinzione che avrebbe impedito una minaccia imminente alle nostre forze ", ma "è stato un errore e offro le mie sincere scuse", si è giustificato il generalone. Avevano delle buone intenzioni, poi se ci vanno di mezzo degli innocenti che colpa possono avere?

La prima cosa che dovrebbe inorridire è che proprio il Il CENTCOM di McKenzie ha inizialmente affermato che il veicolo sul quale viaggiava il presunto terrorista rappresentava una "minaccia imminente" per l'aeroporto e il ponte aereo in corso e che non vi erano vittime civili. Poi, resosi conto di averla sparata fin troppo grossae che nemmeno i media servili avrebbero potuto ingoiarla, ha corretto il tiro, sostenendo che potrebbero esserci state vittime civili, attribbuendo la colpa alle presunte esplosioni secondarie. Scaricando la colpa sui propri soldati. Tanto erano già così disgraziati da aver accettato un lavoro nell'esercito per necessità. Sono già considerati ai margini della società americana, salvo poi essere strumentalizzati per a retorica patriottica a stelle per fomentare nuove guerre.

In tutta questa strage, per caso o sbaglio, politici e media occidentali si sono posti la domanda se McKenzie e compagnia tra i suoi superiori e inferiori pagheranno mai per questo crimine?

Non pretendiamo un processo o il carcere, quando sono gli Usa a commettere tali atrocità non sono mai crimini, ovvio.

Se proprio volete prenderci in giro su quanto siano sostanzialmente buoni dalle parti della Zio Sam, quanto meno si chiedano le dimissioni di McKenzie e sodali. Sarebbe stato un almeno un piccolo sussulto di dignità.

 

 

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

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