I media italiani superano il ridicolo nella campagna contro la clorochina
Senza fine la, vergognosa, campagna diffamatoria contro l’Idrossiclorochina, un farmaco rivelatosi efficace (si veda, ad esempio, qui, qui; sullo scandalo dell’articolo falso pubblicato da The Lancet si veda qui) contro il Covid e regolarmente assunto in Italia, senza significative segnalazioni in farmacovigilanza da 65mila pazienti affetti da artrite reumatoide. Un farmaco (Plaquenil) che costa pochi euro e che pertanto messo al bando e soppiantato con il costosissimo (2000 euro per un ciclo di trattamento di 5 giorni) Remdesivir.
Ultimo esempio di questa campagna contro l’efficace ed economica Idrossiclorochina una storia così presentata nel titolo dall’ANSA; “Rischio suicidio collegato all'uso dell'idrossiclorochina”; da Repubblica “…Rischio di suicidio per chi prende idrossiclorochina”"da Il Riformista “Idrossiclorochina aumenta rischio suicidio..”
Si ma a cosa si riferiscono? Ad una segnalazione dall'agenzia spagnola dei medicinali (Aemps), risalente al 20 maggio, che comunicava all’EMA (l’agenzia europea per il farmaco) “(non meglio precisati) 6 casi di disturbi psichiatrici in pazienti Covid a cui erano state somministrate dosi di idrossiclorochina superiori a quelle autorizzate". Superiori a quelle autorizzate? E perché mai non dovrebbero far male farmaci “somministrati in dosi superiori a quelle autorizzate”? Forse ve lo state domandando anche voi (se non siete sul libro paga di Big Pharma).
Francesco Santoianni