L'Unione Europea fedele a Washington sul nucleare iraniano

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L'Unione Europea fedele a Washington sul nucleare iraniano

 

Spinta dalla necessità di avere gas e petrolio, dopo il blocco e le sanzioni alla Russia, l'Unione Europea sembrava proiettata positivamente ad una intesa sul Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), il cosiddetto accordo sul nucleare iraniano. Al Punto da definire “ragionevole”, la risposta di Teheran alla proposta del blocco.

Ovvio, che senza permesso degli Stati Uniti d’America non si può nulla. La guerra in Ucraina ha fugato ogni dubbio, lo ripeteremo fino alla noia: si deve morire per Washington.

Gli statunitensi, in verità, non vogliono questo accordo e usano Israele come mezzo per sabotarlo.

Ecco, quindi, che l’UE, si è adeguata immediatamente.

Ieri sera, è arrivato il comunicato stampa di Francia, Regno Unito e Germania dove esprimono seri dubbi sulle intenzioni e sull'impegno dell'Iran per ottenere un risultato positivo nei colloqui in corso a Vienna sulla revoca delle sanzioni degli USA contro il Paese persiano.

Il pretesto di Londra, Parigi e Berlino sarebbe che “l'Iran ha riaperto questioni separate relative ai suoi obblighi internazionali legalmente vincolanti ai sensi del Trattato di non proliferazione (TNP) e del suo accordo di salvaguardia del TNP concluso con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). Quest'ultima richiesta solleva seri dubbi sulle intenzioni e sull'impegno dell'Iran per un esito positivo del JCPoA. La posizione dell'Iran contraddice i suoi obblighi giuridicamente vincolanti e mette a repentaglio le prospettive di ripristino del PACG.” In pratica, l’Iran non vuole le ispezioni dell’AIEA.

Effettivamente, non c’è scusa migliore. Poi che non ci sia questa determinazione dell’occidente sulle armi nucleari di Israele, possedute e mai dichiarate, è un altro discorso.

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Naser Kanani, replicando al comunicato di Londra, Parigi e Berlino, E3, ha lamentato che “è un peccato che, in una situazione in cui continuano le interazioni diplomatiche, i tre Paesi europei rilascino un comunicato che si discosta da un utile riavvicinamento”.

Inoltre, ha paragonato gli E3, ad Israele che cerca i far fallire i colloqui per salvare il patto nucleare del 2015.

"È un peccato che i paesi europei, da un lato, appoggino pienamente un regime [Israele] che ha centinaia di testate nucleari e non aderisce a nessuno dei meccanismi internazionali di non proliferazione e, dall'altro, si opponga al programma nucleare parte completamente pacifica della Repubblica islamica dell'Iran, che è stata sottoposta alle ispezioni più approfondite [dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA)].

Russia: la dichiarazione della troika europea sull'Iran è stata molto inopportuna

In appoggio all’Iran è arrivata la Russia. Attraverso una nota diffusa su Twitter, il rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali con sede a Vienna, Mijaíl Uliánov, ha attaccato i firmatari europei dell'accordo nucleare del 2015, gli E3, definendo il loro comunicato “molto scomodo, comunque. Proprio in un momento critico dei negoziati a Vienna e alla vigilia della sessione del Consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA)”.

Meglio ricordare che senza l’accordo sul nucleare la strada per un’aggressione degli USA attraverso Israele o altri servi sciocchi nella Regione sarà una realtà di fatto.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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