Petro condanna l'attentato a Uribe Turbay: "Rispettate la vita, linea rossa"

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Petro condanna l'attentato a Uribe Turbay: "Rispettate la vita, linea rossa"

La violenza politica ha ancora una volta insanguinato la Colombia. Nella tarda serata di sabato 7 giugno, il senatore e precandidato presidenziale Miguel Uribe Turbay, figura di spicco dell'opposizione della destra uribista (Centro Democrático), è stato gravemente ferito da colpi d'arma da fuoco durante un evento di campagna nel quartiere bogotano di Fontibón. Secondo le prime ricostruzioni, un aggressore avrebbe sparato tre volte, colpendo Uribe Turbay, 39 anni, alla testa e alla nuca mentre salutava i partecipanti. Trasportato d'urgenza alla Fundación Santa Fe di Bogotá, il politico è stato sottoposto a intervento chirurgico. Le sue condizioni restano "delicate", con prognosi riservata.

La Polizia Nazionale ha confermato l'arresto di un presunto aggressore, sorprendentemente un minorenne, rimasto ferito durante l'azione. Altre due persone sono rimaste ferite. L'arma del delitto è stata sequestrata. La dinamica, un agguato alle spalle durante un momento di incontro con la cittadinanza, ha sconvolto l'opinione pubblica.

La condanna è stata immediata e trasversale. Il Governo del presidente Gustavo Petro ha emesso un comunicato che respinge "in modo categorico e contundente" l'attentato, definendolo un attacco non solo alla persona del senatore, ma "contro la democrazia, la libertà di pensiero e l'esercizio legittimo della politica in Colombia". L'esecutivo ha respinto con forza qualsiasi azione che "pretenda mettere a tacere mediante l'intimidazione o la violenza chi partecipa alla vita pubblica", esprimendo piena solidarietà a Uribe Turbay, alla sua famiglia, al suo staff e ai colleghi parlamentari. Ha sollecitato indagini immediate per individuare e giudicare tutti i responsabili, ribadendo l'impegno a proteggere i leader politici e sociali e lanciando un appello all'unità nazionale e alla convivenza pacifica.

Lo stesso presidente Petro, in un discorso alla nazione e attraverso i social media, ha concentrato i primi sforzi nel sostenere le cure per il senatore, esortando i colombiani a pregare per la sua sopravvivenza. Tuttavia, ha anche messo in guardia contro ogni tentativo di "strumentalizzazione politica" dell'accaduto, collegando l'attentato a un "modello di violenza politica" che utilizza minori e che porta "i segni dell'omicidio di leader sociali e politici", mirante a seminare terrore nella società. Con un messaggio carico di simbolismo e dolore storico, Petro ha affermato: "Rispettate la vita, questa è la linea rossa", un monito contro l'"eterna violenza" che attanaglia il paese e che, non a caso, assassinò nel 1991 Diana Turbay, madre di Miguel, giornalista rapita e uccisa da sicari di Pablo Escobar. Petro ha evocato le "mafie della terra, costi dell'umanità" e ricordato le radici arabe della famiglia Turbay, affermando che "la Colombia dà il benvenuto al mondo, e non uccide chi viene da tutti gli angoli del pianeta".

Le reazioni si sono susseguite a ritmo serrato. Dal Ministero della Difesa, il ministro Pedro Sánchez ha annunciato una taglia da 3.000 milioni di pesos (circa 780.000 dollari) per chi fornisca informazioni utili alla cattura dei responsabili. Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha espresso ferma condanna, definendo Uribe Turbay una "voce attiva nell'esercizio democratico" e sottolineando come simili attacchi minaccino i principi fondanti della democrazia colombiana, dichiarando inaccettabile "qualsiasi forma di violenza contro attori politici". La vicepresidente Francia Márquez ha espresso solidarietà, ricordando che la democrazia si costruisce con "tolleranza, rispetto e dialogo, non con odio o paura", e ribadendo l'esigenza di maggiore sicurezza per tutti gli aspiranti a cariche pubbliche. La 'Bancada' del Pacto Histórico (maggioranza governativa) ha condannato l'atto violento, convocato una riunione d'urgenza di tutti i partiti per un appello all'unità nazionale, e chiesto azioni immediate dell'esecutivo per garantire il diritto all'opposizione. Il sindaco di Bogotá, Carlos F. Galán, ha messo in allerta gli ospedali principali per un eventuale trasferimento urgente. Non da ultimo, anche il Venezuela, attraverso il suo ministro degli Esteri Yván Gil, ha espresso un netto "rifiuto" all'attentato, condannando "ogni atto di violenza che cerchi di colpire la stabilità politica e sociale della Colombia".

L'attentato colpisce una famiglia già profondamente segnata dalla violenza politica, oltre a scuotere un paese in un momento di particolare tensione. La Colombia è infatti alle prese con l'omicidio continuo degli ex firmatari degli accordi di pace, una crisi umanitaria in diverse regioni, mobilitazioni sindacali e l'avvio ufficiale della campagna elettorale per le elezioni del 2026, in cui Miguel Uribe Turbay, nipote dell'ex presidente Julio César Turbay (1978-1982) ed entrato in politica nel 2012 come consigliere comunale di Bogotá a soli 26 anni, è una figura chiave dell'opposizione al governo Petro.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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