Tel Aviv: la guerra è finita, ma la crisi è appena iniziata
Un duro scontro interno sta agitando il governo israeliano: il Ministero della Sicurezza e quello delle Finanze sono ai ferri corti per la copertura dei costi legati alle recenti offensive su Gaza e Iran, escluse dal bilancio statale 2025. Il Ministero della Sicurezza ha richiesto 60 miliardi di shekel in fondi d’emergenza, ma il Tesoro si è rifiutato di approvare l’aumento, provocando ritardi nell’acquisto di elementi considerati essenziali, come i missili Arrow e veicoli blindati per le truppe operative.
Funzionari della Difesa denunciano il blocco anche di fondi già approvati per la pianificazione a lungo termine e mettono in evidenza il peso del richiamo dei riservisti: circa 1,2 miliardi di shekel al mese. Intanto, la richiesta urgente di 500 nuovi Hummer rischia di saltare, nonostante 632 veicoli siano già in produzione: senza fondi, potrebbero essere venduti ad altri eserciti. L’Aeronautica fatica a ricostituire le scorte di munizioni esaurite durante i 12 giorni di scontro diretto con l’Iran. Ogni lancio del sistema Arrow 3 costa fino a 4 milioni di dollari, mentre i missili David’s Sling (Fionda di Davide) arrivano a 700.000 dollari l’uno. Il mantenimento degli F-35 in missione costa circa 10.000 dollari l’ora per jet.
Secondo il Wall Street Journal, i costi giornalieri del conflitto con Teheran sfiorano centinaia di milioni di dollari, mettendo a rischio la tenuta economica del paese. Il danno alle infrastrutture, i blackout operativi, la chiusura dell’aeroporto e l’evacuazione di oltre 5.000 persone hanno messo in luce la vulnerabilità interna del sistema israeliano. Le spese militari fuori controllo, i danni alle infrastrutture, la paralisi di interi settori civili e l’evacuazione di migliaia di cittadini hanno messo a nudo la fragilità economica e strutturale di Israele.
Altro che vittoria militare, il conflitto ha lasciato in eredità una crisi interna profonda, destinata a pesare a lungo sulla stabilità del paese.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati