Trump minaccia Mosca, ma Kiev resta senza proposte
Durante un incontro con il premier britannico Keir Starmer in Scozia, Donald Trump ha annunciato un nuovo ultimatum a Mosca: "10 o 12 giorni per raggiungere un accordo sull’Ucraina, poi scatteranno sanzioni secondarie". Il presidente USA ha detto di voler essere “generoso”, ma ha ribadito di non vedere progressi reali da parte russa.
In gioco, ha aggiunto, ci sono anche le preziose terre rare russe, “molto interessanti sul piano commerciale”. La risposta di Mosca non si è fatta attendere. Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha ammonito Trump via social: “La Russia non è Israele, né l’Iran. Ogni ultimatum è un passo verso la guerra, non con Kiev ma con gli Stati Uniti stessi”.
Il portavoce Peskov ha inoltre avvertito che queste minacce non vengono interpretate come segnali di pace, ma come inviti a proseguire il conflitto. Se da un lato Trump ha vantato “buoni rapporti” con Putin, dall’altro ha dichiarato di essere oggi “meno interessato” a negoziare.
Il braccio di ferro tra Washington e Mosca si intensifica, mentre Kiev, secondo il Cremlino, tace su ogni proposta concreta di dialogo.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati