Venezuela, i fatti contro la propaganda: 2.500 assemblee popolari preparano le elezioni
Mentre i media parlano di "regime", il Venezuela organizza consultazioni popolari dal basso. La democrazia diretta che nessuno racconta
di Fabrizio Verde
Migliaia di cittadini venezuelani hanno partecipato alla seconda giornata di Assemblee Popolari, un'ulteriore dimostrazione che contraddice e smentisce ancora una volta le narrative fasulle sul presunto autoritarismo del governo Maduro. Altro che regime a Caracas.
Mentre la propaganda internazionale continua a dipingere il Venezuela come un "regime", i fatti sul terreno raccontano una storia completamente diversa. Lo scorso fine settimana, migliaia di cittadini venezuelani si sono riuniti in oltre 2.500 Assemblee del Potere Popolare e Comunale per definire i progetti da sottoporre alla Quarta Consulta Popolare Nazionale, prevista per il 23 novembre 2025.
Un processo democratico dal basso
Questo processo di partecipazione popolare, che si sviluppa da oltre un anno su tutto il territorio venezuelano, rappresenta un modello di democrazia partecipativa e ‘protagonica’ che pochi paesi al mondo possono vantare. Non si tratta di elezioni simboliche o rituali formali, ma di un meccanismo concreto attraverso il quale le comunità identificano le proprie necessità e priorità, per poi votarle democraticamente.
Fin dalle prime ore della domenica, assemblee di cittadini in Stati come Miranda, La Guaira, Cojedes e Táchira hanno discusso le loro esigenze locali, lavorando per lo sviluppo comunale. Uno dei luoghi di incontro è stato il territorio comunale di Coche, nel municipio Libertador del Distretto Capitale, dove i residenti hanno dibattuto i progetti da candidare alla consultazione.
Il presidente Nicolás Maduro ha espresso il suo apprezzamento per l'alta partecipazione popolare attraverso il suo canale Telegram: "Saluto e felicito l'alta partecipazione, l'effervescenza e la passione popolare dimostrata questo 1° novembre; più di 2.500 assemblee del potere popolare e comunale che affermano: andiamo verso un nuovo sistema di democrazia diretta e vicinale".
Il leader bolivariano ha inoltre sottolineato: "Questo popolo ha detto basta e si è messo in marcia 27 anni fa in Venezuela. E in ogni comunità continua a demolire i vecchi mostri burocratici e borghesi". Ha concluso invitando la popolazione: "Il 23 novembre andiamo alle elezioni generali in Venezuela, il popolo è convocato alla quarta Consulta Popolare Vicinale e Comunale di questo 2025".
Democrazia sostanziale, non retorica
Questo è un altro aspetto fondamentale che denota la mancanza di concretezza nelle accuse lanciate contro il Venezuela. Mentre i media mainstream parlano di autoritarismo, sul terreno venezuelano si sviluppa un processo di democrazia diretta che coinvolge 5.336 comuni e circuiti comunali del paese.
I partecipanti alle assemblee hanno evidenziato la preparazione e la disposizione a scegliere in ogni luogo i progetti che generino maggior benessere per le comunità locali. "Oggi più che mai è reale la democrazia partecipativa e protagonista in ogni strada e comune", hanno affermato i residenti in diversi punti del paese.
La convocazione alle Assemblee del Potere Popolare e Comunale è arrivata alla chiusura dell'Incontro di Parlamentari del Gran Caribe per la Pace, ai cui partecipanti è stato anche esteso l'invito, riaffermando l'impegno dello Stato con la democrazia diretta e popolare.
Le consultazioni popolari nazionali che si svolgono da oltre un anno in tutto il territorio venezuelano rappresentano un modello di partecipazione cittadina che fortifica l'organizzazione popolare e permette alla cittadinanza organizzata di presentare i propri progetti e priorità.
Le iniziative saranno sottoposte a votazione nelle elezioni generali del prossimo 23 novembre, una Consulta Popolare Nazionale dove il popolo eserciterà la sua sovranità per decidere sulla costruzione della propria realtà locale e sociale.
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Questi sono i fatti: un paese che organizza sistematicamente assemblee popolari, che convoca elezioni per progetti comunitari, che coinvolge migliaia di cittadini in processi decisionali diretti. Difficile conciliare questa realtà con l'etichetta di "regime" che viene costantemente applicata al Venezuela dalla propaganda occidentale. In maniera ancora più grave in questa fase dove le minacce belliche statunitensi sono molto forti e reali visto l’inaudito schieramento di navi da guerra al largo delle coste del Venezuela dietro il pretesto della lotta al narcotraffico.
La democrazia, quella vera e partecipativa, sembra abbondare molto più a Caracas che in molte delle capitali – patrie della fasulla e solo formale democrazia liberale - che si affrettano a stroncare in maniera pregiudizievole la democrazia venezuelana.

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