Venezuela-Colombia: Maduro propone zona economica condivisa

Un progetto binazionale per sostituire l'illegalità con sviluppo e stabilità. La Cina indicata come partner strategico

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Venezuela-Colombia: Maduro propone zona economica condivisa

In un appello diretto al vicino colombiano, il Presidente venezuelano Nicolás Maduro ha sollecitato pubblicamente il suo omologo Gustavo Petro a collaborare per la creazione di una "zona binazionale di sviluppo economico di pace" lungo i 2.200 chilometri di confine condiviso. La proposta mira a trasformare un'area storicamente segnata da instabilità in un motore di cooperazione e prosperità condivisa.

Maduro ha dichiarato che il lato venezuelano del confine è ormai "liberato" dal controllo del crimine organizzato, attribuendo questo successo agli sforzi del governo bolivariano e alla sua difesa della sovranità nazionale. "Dal lato venezuelano è liberato", ha affermato il Presidente durante un incontro con il suo alto comando politico-militare, sottolineando che il territorio attende ora l'impegno di Bogotà.

La visione di Maduro va oltre la mera sicurezza. La zona binazionale è concepita come un progetto economico concreto, volto a creare opportunità legittime per le popolazioni di frontiera. L'obiettivo dichiarato è quello di erodere le basi su cui prosperano i traffici illeciti – narcotraffico, terrorismo, contrabbando – e le minacce di destabilizzazione, sostituendoli con sviluppo e stabilità.

L'invito a Petro arriva in un momento di riavvicinamento diplomatico tra i due paesi, dopo anni di forti tensioni. Maduro ha colto l'occasione per ricordare le storiche frizioni tra le élite colombiane e il progetto bolivariano, risalendo fino alle figure di Francisco de Paula Santander e Simón Bolívar, dipingendo una continuità di opposizione oligarchica all'integrazione popolare.

"Quell'oligarchia se l'è giurata contro il popolo di Bolívar da più di 200 anni", ha dichiarato Maduro, citando quello che definisce il "tradimento" di Santander. Il Presidente venezuelano ha inoltre espresso fiducia nella possibilità di una collaborazione fruttuosa guidata dai principi di sovranità, solidarietà e partecipazione democratica, affermando che il Venezuela è "pronto democraticamente" a questo passo.

Significativo è il riferimento di Maduro al potenziale ruolo degli investimenti cinesi nel realizzare questa visione. Il Presidente ha inserito esplicitamente la proposta nel più ampio quadro della cooperazione tra la Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) e la Cina. Questo collegamento appare in sintonia con la recente visita diplomatica di Petro a Pechino e con l'ingresso della Colombia nell'iniziativa della Nuova Via della Seta (Belt and Road Initiative), suggerendo una possibile convergenza trilaterale (Venezuela-Colombia-Cina) per finanziare e sviluppare la zona di frontiera.

La proposta di Maduro rappresenta un tentativo ambizioso di provare a trasformare radicalmente una regione di confine travagliata. Combinando sicurezza rafforzata con uno sviluppo economico congiunto e il supporto internazionale, il Venezuela punta a trasformare una linea di frizione in uno spazio di collaborazione. La palla passa ora al governo colombiano di Gustavo Petro, la cui risposta determinerà se questa visione binazionale di pace e sviluppo economico potrà tradursi in realtà concreta.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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