VIDEO. Senegal, l'ambasciatore israeliano cacciato dal campus dai manifestanti filopalestinesi

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VIDEO. Senegal, l'ambasciatore israeliano cacciato dal campus dai manifestanti filopalestinesi

 

L'ambasciatore israeliano in Senegal, Yuval Waks, è stato costretto martedì ad abbandonare il campus universitario di Dakar dopo che gli studenti hanno protestato contro la sua presenza e hanno intonato slogan filopalestinesi.

L’accaduto è stato immortalato da un video divenuto virale sui social media.

 
 
 
 
 
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Waks era stato invitato a parlare a una conferenza sulle pratiche di relazioni internazionali presso l'Università Cheikh Anta Diop (UCAD), il più grande e prestigioso istituto di istruzione superiore del Paese. Ma al suo arrivo, decine di studenti si sono radunati fuori dalla sala, scandendo slogan come "Liberate la Palestina", "Liberate Gaza" e "Israele è un criminale di guerra".

Nel video si vedono anche gli studenti che sventolano bandiere palestinesi e fischiano il nuovo inviato, impedendogli di tenere il suo discorso.

Waks è stato scortato fuori dalla sicurezza ed è stato costretto a lasciare il campus senza rivolgersi al pubblico.

I manifestanti hanno continuato però a seguirlo, gridando slogan e sventolando bandiere mentre lui si allontanava.

Waks, che è anche ambasciatore non residente di Israele in Gambia, Guinea, Guinea-Bissau, Capo Verde e Ciad, ha presentato le sue credenziali al presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye l'8 maggio.

Secondo quanto riportato da fonti governative, da organizzazioni per i diritti umani e da rapporti internazionali, Israele ha chiuso i valichi di Gaza al transito di cibo, aiuti medici e umanitari dal 2 marzo, aggravando una crisi umanitaria già grave nell'enclave.

Rifiutando le richieste internazionali di cessate il fuoco, dall'ottobre 2023 l'esercito israeliano ha condotto una brutale guerra genocida contro Gaza, uccidendo oltre 54.000 palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini.

Lo scorso novembre, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l'umanità a Gaza.

Israele deve inoltre affrontare un caso di genocidio presso la Corte internazionale di giustizia per i crimini di guerra commessi contro i civili nell'enclave.

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La Redazione de l'AntiDiplomatico

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