"Le impronte digitali chiare della Cia nel colpo di stato in Ucraina". Oliver Stone

"La retorica occidentale della Russia in Crimea è una nuova perversione della storia come le armi di distruzione di massa in Iraq"

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"Le impronte digitali chiare della Cia nel colpo di stato in Ucraina". Oliver Stone

 
Il colpo di stato avvenuto a Kiev nel febbraio del 2013 è "terribilmente simile" ad altre operazioni della Cia in altri paesi, orchestrate per cambiare l'ordine costituito come in Iran, Cile e Venezuela. Lo ha dichiarato Oliver Stone, dopo aver intervistato per ore il presidente destituito Viktor Yanukovich a Mosca.
 
In un suo post Facebook, il grande regista americano ha scritto: “I dettagli seguiranno nel documentario, ma sembra chiaro che i cosiddetti 'cecchini' che hanno ucciso 14 poliziotti - feriti alti 85 – e 45 manifestanti, erano agitatori terzi. Molti testimoni, incluso Yanukovych ed ufficiali di polizia, ritengono che questi elementi stranieri sono stati introdotti nela paese da fazioni filo-occidentali, con le impronte digitali sulla Cia sul tutto”.
 
Il regista ha anche aggiunto che gli eventi di Kiev, che hanno portato al collasso del governo ucraino e l'imposizione di un nuovo governo ostile alla Russia, sono molto simili a quelli occorsi in altri paesi, attraverso quella che ha definito “la tecnica americana di soft power chiamata ‘Regime Change 101’.” Storicamente sono avvenuti contro il primo ministro iraniano Mohammad Mosaddegh nel 1953, il Presidente cileno Salvador Allende nel  1973, e contro il presidente venezuelano Chavez nel 2002. “I manifestanti a favore e contro Chavez furono colpiti da misteriosi cecchini”, sottolinea Stone.

“Una storia sporca, ma nella tragedia della fase successiva al colpo di stato, l'occidente ha mantenuto la retorica dominante della “Russia in Crimea” mentre la vera narrativa sono gli 'Usa in Ucraina'. La verità non viene raccontata dall'occidente. E' una perversione surreale della storia che si sta ripetendno un'altra volta, come è avvenuto con Bush e le arme di distruzione di massa in Iraq. Ma sono convinto che alla fine la verità alla fine uscirà, in tempo, spero, per fermare questa follia in corso”, conclude Stone. 

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