Famiglia nel bosco, avete letto con attenzione la motivazione dell'ordinanza?
di Antonio di Siena
Ho finalmente letto l’ordinanza del Tribuale che ha disposto l’allontanamento dei figli dalla famiglia che viveva nel bosco.
Sostanzialmente, il punto su cui battono giudici e assistenti sociali sono i rischi legati alla non “socializzazione” dei bambini: eventuali futuri problemi di apprendimento, autostima, motivazione, gestione emotiva ecc. Nessuna precaria condizione ambientale o altri rischi di sorta quindi.
Ora, non voglio fare il benaltrista però se le cose stanno così mi e vi chiedo: le migliaia di bambini che già - da un anno di età - vivono e crescono di testa sullo smartphone per decine di ore al giorno (pure mentre sono a tavola con la famiglia la domenica o la sera in pizzeria circondati da decine di coetanei che fanno altrettanto) si stanno sviluppando correttamente? E i figli delle famiglie malavitose che crescono in contesti di mafia e camorra dove quasi quasi imparano prima la parola “rispetto” che a dire mamma e papà stanno crescendo nel modo giusto?
O forse il vero problema è piegarsi a crescere gli adulti di domani in modo che siano conformi a un modello che - di fatto - spinge già alla nevrosi e all’isolamento sociale purché non si smetta di consumare? Riflettete con calma e poi discutiamone.


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