Il "dumping salariale" delle imprese tedesche

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Il "dumping salariale" delle imprese tedesche

Riprendendo la situazione salariale della fabbrica BMW di Leipzeg, un'inchiesta di Die Zelt smonta uno dei luoghi comuni più duri a morire: l'eccellenza salariale degli operai tedeschi.
 
Il reportage del giornalista del quotidiano ha infatti approfondito un aspetto che molto spesso viene sorvolato:  la percentuale di forza lavoro dipendente da aziende esterne. La IG Metall ha calcolato recentemente i dati nazionali relativi al settore automobilistico: 763.000  lavoratori sono impiegati dai produttori, 100.000 sono lavoratori interinali, e 250.000 sono impiegati con un contratto d'opera. A Leipzig la quota di interinali e contratti d'opera è particolarmente alta. "Nello stabilimento BMW c'è una società su cinque livelli", critica Bernd Kruppa, rappresentante della IG Metall a Leipzig. Cio' che differenzia le classi cono soprattutto gli stipendi e il livello di precarietà del loro posto di lavoro. Klasse 1: gli occupati a tempo indeterminato di BMW. Klasse 2: gli interinali che lavorano per BMW. Klasse 3: gli occupati delle aziende che lavorano con contratto d'opera. Klasse 4: interinali che lavorano per le ditte appaltatrici. Klasse 5: lavoratori interinali impiegati presso le ditte esterne il cui contratto è a tempo determinato. Numeri precisi sugli interinali impiegati da BMW "generalmente non li forniamo" dice Jochen Müller. Dopo tutto il numero di imprese esterne non è un segreto: "al momento nel nostro stabilimento ci sono 22 aziende che operano con un contratto d'opera ".
 
Il presidente del Betriebsrat (consiglio di fabbrica) Jens Köhler dichiara a Die Zeit come: "tra i 3.700 e i 3.800 hanno un impiego stabile, in più ci sono circa 1.500 lavoratori interinali impiegati da BMW". Inoltre sulla superficie dello stabilimento ci sono altre "1800 persone" che lavorano per altre aziende. Che funzioni come la sorveglianza o le pulizie siano esternalizzate, secondo Köhler, non c'è da stupirsi. "A noi del Betriebsrat ci innervosisce il fatto che le attività classiche della produzione di auto, come il montaggio delle porte, degli assi o della trasmissione, siano dati all'esterno con dei contratti d'opera". Un lavoratore BMW impiegato alla catena, di base guadagna uno stipendio di 14 € l'ora lordi per 2.650 € lordi mensili, per un interinale 2.200 € lordi. Nelle due classi superiori la situazione è abbastanza trasparente. Molto piu' difficile è per chi sta in basso. "Abbiamo anche lavoratori di aziende esterne con un contratto permanente che guadagnano meno di 8 € l'ora lordi". Fra questi ci sono anche lavoratori che devono chiedere un'integrazione salariale all'ufficio del lavoro, perché hanno figli oppure il partner non ha un lavoro.
 
"Salari da fame alla catena di montaggio" era il titolo di un reportage della ARD, in cui un giornalista si è camuffato da lavoratore interinale in un'azienda logistica, che per conto di Daimler confeziona cilindri. Il giornalista ha lavorato accanto ad una dipendente Daimler sulla manovia ed il compito di caricare delle parti pesanti nelle casse di trasporto. Lui con un salario di 8.19 € lordi l'ora, lei con uno stipendio quasi triplo. Non è chiaro se impiegare forza lavoro in questo modo sia legale.  
 
I gruppi automobilistici tedeschi, conclude il Die Zeit, con un'immagine brillante e profitti record sono sospettati di fare "dumping salariale". In tutti questi casi i costi e i salari venivano compressi con i contratti d'opera: l'azienda A compra una prestazione di servizio presso un'azienda B ad un determinato prezzo. In che modo la società B debba fornire questo servizio, quante persone debba impiegare e quanto le debba pagare, non interessa alla società A. 
 
Per una traduzione completa del lungo reportage di Die Zeit si rimanda e si ringrazia a Voci dalla Germania.

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