La spesa militare e l'irresponsabilità delle classi dirigenti europee

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La spesa militare e l'irresponsabilità delle classi dirigenti europee


di Alessandro Volpi*

L'irresponsabilità delle classi dirigenti europee. Il presidente francese Macron sostiene con forza la necessità di un intervento militare dei "volenterosi" in Ucraina per combattere, se serve, una guerra contro la Russia. Nel frattempo il suo primo ministro, Bayrou, lancia un fortissimo allarme sui conti pubblici francesi: il debito francese cresce di 12 milioni di euro ogni ora, afferma Bayrou annunciando una legge di bilancio con tagli da 44 miliardi di euro. In effetti, il rapporto fra il debito e il Pil della Francia è passato dal 98% del 2018 al 115 del 2025 e gli interessi sul debito costituiscono ormai poco meno del 2% del Pil francese.

Nonostante ciò la spesa militare francese è passata dai 35 miliardi di euro del 2018 agli oltre 50 del 2025, con il progetto di spendere da qui al 2030 ben 413 miliardi di euro. In pratica, in Francia il debito esplode, si avviano tagli profondi nello Stato sociale e l'unica voce che cresce, in un quadro finanziario di evidente insostenibilità, è quella militare: una grandeur alle spalle della popolazione.

Aggiungo due considerazioni puramente incidentali. In Italia, il rapporto debito/Pil è pari al 135% e soprattutto il costo degli interessi è il più alto in Europa, pari a poco meno del 4% del Pil; ma il governo intende aumentare ancora la spesa militare. In Russia, il rapporto debito/Pil è pari al 16,4% e la spesa per interessi, nonostante i tassi alti, decisamente contenuta. Spero che quest'ultima notazione venga letta solo come un dato di realismo.
 

*Post Facebook del 26 agosto 2025

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