Le 5 cose che abbiamo capito dal referendum in Moldova

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Le 5 cose che abbiamo capito dal referendum in Moldova

 

Si è svolto ieri un Moldova un referendum per iscrivere in Costituzione l'obbiettivo dell'entrata nella EU della piccola e poverissima Moldova. Il referendum è andato bene, nel senso che ha vinto il si all'EU. Ma è una vittoria di Pirro, sia perchè il Si è avanti di un pugno di voti sia perchè è plasticamente evidente come sono lontani i tempi in cui i popoli - ingenuamente - erano disposti a qualunque sacrificio pur di raggiungere quel "Sogno Europeo" che si è dimostrato solo uno slogan eccezionale pensato dalla fertile mente di uno spin doctor. Da aggiungere che in Moldavia il voto prende (ormai di pochissimo) un senso europeista e occidentalista grazie alla trovata del voto dei residenti all'estero. I moldavi viventi nella loro terra hanno dimostrato plasticamente di non voler manco sentire parlare di Europa e di Occidente.

La Moldavia è il paese più povero d'Europa (ora tristemente superata dall'Ucraina) eppure sembra non facciano gola ne i soldi europei, né il sogno (sic) di libertà europea né la democrazia europea. Perchè questo? Noi che siamo cresciuti con questo sogno e che siamo stati sottoposti a sacrifici enormi dagli integerrimi Ciampi, Prodi, Andreatta e Company dovremmo domandarci tutti cosa si è rotto.

1) Certamente il fatto che i soldi europei ormai sono percepiti come un esca per portare interi popoli e paesi al giogo dell'occidente.

2) Certamente il fatto che la libertà in Europa ha preso un senso post moderno. La libertà è quella di dire a un bambino con cromosoma xy o xx che i cromosomi non contano nulla e che uno può scegliere da mattino a sera cosa essere e quando esserlo, in fondo basta una piccola operazione di "transizione" che un tempo si chiamava "castrazione". E' libertà questa?

3) Una libertà europea che va difesa peraltro con le armi dal Moloch russo. Ma forse i moldavi non vogliono armarsi contro la loro madrepatria russa?

4) E poi che dire del fatto che tutti hanno capito come la UE sia il paradiso dei vecchi paesi colonialisti del nord europa che smesso di depredare l'Africa, l'Asia e il sudamerica si sono dedicati anima e core ai paesi del sud e dell'est Europa facendogli accettare privilegi abnormi a vantaggio dei paesi straricchi:: che dire dell'Olanda paradiso fiscale che "attrae" aziende da tutta europa con una concorrenza fiscale fortissima? Che dire di Danimarca e Svezia che si godono il vantaggio del mercato unico europeo sommato alla sovranità monetaria? E che dire della Germania ricca sfondata grazie all'imposizione di una deflazione salariale e di una global chain value europea che fa supercompetitivi in tutto il mondo i suoi marchi premium? Che dire poi del paradiso fiscale irlandese?

5) Che dire poi della scoperta che la UE non è quell'ente creato per generare pace in Europa ma la causa fondamentale dell'attuale guerra (prego vedere conti con l'estero dei paesi "ricchi" dell'Europa) e che ora chiede sanzioni contro il nemico e che probabilmente chiederà in futuro un tributo di sangue?

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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