Covid, l'Italia dica no almeno alle sperimentazioni di Big Pharma sui bambini

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Covid, l'Italia dica no almeno alle sperimentazioni di Big Pharma sui bambini

Moderna, Pfizer BioNTech, Astrazeneca e Johnson & Johnson stanno sperimentando il loro vaccino sui bambini, anche piccolissimi, negli Usa, in Israele, in Gran Bretagna e adesso anche in Italia.

Il siero Astrazeneca verrà somministrato a 300 minori, nel Regno Unito, di anni compresi tra i sei e i 17 anni, per verificarne sicurezza ed efficacia in questa fascia d’età.

In Italia all’ospedale Buzzi di Milano partirà la sperimentazione su bambini e ragazzi.

L'ospedale Buzzi di Milano è, infatti, stato scelto per sperimentare un vaccino contro il Covid-19 su bambini e ragazzi under 18.

Il siero testato sarà quello prodotto dall'azienda Janssen, del gruppo Johnson & Johnson, che entro marzo potrebbe ricevere l'autorizzazione da parte dell'Ema, l'agenzia del farmaco europeo.

“Vaccinare i bambini può portarci a unimmunità di gregge“, ha affermato Oliver Geffen, un epidemiologo israeliano che ha lavorato per l’Imperial College di Londra e per la Public Health England.

La comunità scientifica di Israele ha però chiesto un ripensamento in questo senso, sostenendo che le vaccinazioni dovrebbero essere viste come un metodo per ridurre i ricoveri e le morti piuttosto che per raggiungere l’immunità di gregge, obiettivo impossibile dinanzi alle nuove varianti.

Quindi, perché sperimentare sui bambini?

I dati epidemiologici dimostrano come nei bambini non vi siano evidenze di frequenti esiti gravi: perché arruolare minori come cavie per un farmaco di una malattia che non colpisce i bambini, quando ancora non si sa cosa succede esattamente negli adulti? Non si sa che effetti avranno i vari vaccini a breve, medio e lungo termine negli adulti figuriamoci nei bambini e addirittura nei neonati.

Tutto per il dio profitto? L’Italia dica no. Almeno a questo.

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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