DELENDA EST

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Dall'ingresso nell'Unione Europea, il 10% più ricco degli italiani è passato dal percepire il 22,2% del reddito nazionale complessivo al 26% (un aumento del 17,1%)¹.


L’1% più ricco detiene oggi il 23,1% della ricchezza nazionale: 84 volte la ricchezza detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione italiana. Il 10% più ricco detiene il 60% della ricchezza nazionale, oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera dei nuclei familiari².
 
Dopo l'ingresso nella UE la ricchezza detenuta dall'1% e dal 10% più ricchi è cresciuta rispettivamente del 36,5% (passando dal 16,2% del 1991 al 22,1% attuale) e del 26% (dal 44,5% al 56,1%) mentre quella detenuta dal 50% più povero è crollata del 75,7% (dal 10,3% al 2,5%)³.
 
La quota salari è scesa dal 59% del 1991 al 52,5% attuale mentre la quota profitti è salita dal 41% al 47,5%?.
 
Non è stato un aumento della ricchezza, ma una differente distribuzione. Realizzata a scapito di tutte le altre fasce di reddito (basse, medio-basse e medio-alte).

Unione Europea ed Euro sono strumenti della lotta di classe contro i lavoratori. Tutti i lavoratori (pubblici e privati, dipendenti e autonomi).

Come disse Warren Buffett nel 2006, «È in corso una lotta di classe, è vero, ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo».

Per questi e per tanti altri ottimi motivi l’Unione Europea va distrutta per poi cospargere di cenere le sue rovine di modo che non rinasca mai più. Non perché lo dicono Trump o Musk.

FONTI
¹ Banca d’Italia, Indagine sui bilanci delle famiglie italiane - serie storiche
² OXFAM, rapporto sulla disuguaglianza 2025
³ Wordl inequality database, https://wid.world/country/italy/
? AMECO, quota salari in percentuale al PIL

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