Il ruolo degli USA nell’assassinio del leader di Hamas Yahya Sinwar

3313
Il ruolo degli USA nell’assassinio del leader di Hamas Yahya Sinwar

 

Ieri sera, poche ore dopo l’assassinio del leader di Hamas Yahya Sinwar, in prima persona, Il presidente degli Stati uniti d’America, Joe Biden ha voluto rivendicare il ruolo di Washington in questa operazione.

In primis, ha dichiarato: "Questo è giorno buono per Israele, per gli Stati Uniti e per il mondo".

Non ha aggiunto altro, in quanto immediatamente c’è stata la rivendicazione dell’appoggio allo Stato genocida di Israele nell’operazione: " Poco dopo i massacri del 7 ottobre, ho ordinato al personale delle operazioni speciali e ai nostri professionisti dell'intelligence di lavorare a stretto contatto con le loro controparti israeliane per aiutare a localizzare e rintracciare Sinwar e altri leader di Hamas nascosti a Gaza.”

Biden ha ripetuto che, con l'aiuto dei servizi segreti americani, l'esercito israeliano " ha inseguito incessantemente i leader di Hamas, rimuovendoli dai loro nascondigli e costringendoli alla fuga ".

L’inquilino della Casa ha annunciato, tra l’altro, che intende parlare "presto" con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per "congratularsi" con lui per il successo della missione per eliminare Sinwar, definito un "ostacolo insormontabile" alla fine delle ostilità a Gaza.

Harris: "Gli Stati Uniti, Israele e il mondo intero stanno meglio"

Dopo l’uccisione di Sinwar, il refrain è stato lo stesso in tutta l’amministrazione Biden, e anche la sua vice, nonché candidata alle imminenti presidenziali, Kamala Harris ha voluto ribadire che "oggi Israele ha confermato che Yahya Sinwar, il leader di Hamas, è morto e che giustizia è stata fatta. Di conseguenza, gli Stati Uniti, Israele e il mondo intero stanno meglio."

Oltre alle prospettive di un “mondo migliore” per l’uccisione di Sinwar, anche Harris ha voluto rivendicare il ruolo di Washington, in quanto "nell'ultimo anno, l'intelligence americana e il personale delle operazioni speciali hanno lavorato a stretto contatto con le loro controparti israeliane per localizzare e rintracciare Sinwar e altri leader di Hamas.”

Ha fatto seguito un altro ritornello, ovvero che "Israele ha il diritto di difendersi e la minaccia che Hamas rappresenta per Israele deve essere eliminata. Oggi c'è un chiaro progresso verso questo obiettivo. Hamas è decimato e la sua leadership eliminata."

La felicità omicida di Biden e Harris per le sorti dell’umanità, accompagna entrambi ad una grande illusione, ovvero il raggiungimento della pace.

Secondo Harris, l'assassinio di Sinwar "offre un'opportunità per porre fine [...] alla guerra a Gaza", che “deve finire in modo tale che Israele sia al sicuro, gli ostaggi siano liberati, le sofferenze a Gaza finiscano e il popolo palestinese può realizzare il proprio diritto alla dignità, alla sicurezza, alla libertà e all’autodeterminazione. Ed è ora che il giorno dopo cominci senza Hamas al potere", ha concluso.

Con molta probabilità sono parole che si ritorceranno contro sia Washinton che Tel Aviv. Le ragioni sono spiegate chiaramente in un articolo del Premio Pulitzer, Chris Hedges.

La “smentita” del Pentagono

L’euforia di Biden ed Harris è stata placata più che “smentita” dal Pentagono, le virgolette sono d’obbligo, in quanto è pur vero che il portavoce della Difesa USA Patrick Ryder ha ribadito che “si è trattato di un'operazione israeliana. Non c'erano forze americane direttamente coinvolte" nell’assassinio di Sinwar ma, allo stesso tempo, ha confermato che “gli Stati Uniti hanno contribuito fornendo informazioni e intelligence riguardo al recupero degli ostaggi e alla localizzazione dei leader di Hamas responsabili della presa degli ostaggi, il che senza dubbio contribuisce a migliorare il quadro generale."

In sintesi, ancora una volta, può sembrare una banalità ma fino ad un certo punto, tutte le azioni genocide di Israele dall’l’uccisione di Sinwar, così come il massacro 42.000 palestinesi uccisi a Gaza, più di 2000 in Libano, non potrebbero essere attuate senza il permesso, l’appoggio militare, mediatico finanziario di Washington.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Il nuovo ordine mondiale di Loretta Napoleoni Il nuovo ordine mondiale

Il nuovo ordine mondiale

Bye bye occidente: Lo SCO vara la sua Banca di Sviluppo di Giuseppe Masala Bye bye occidente: Lo SCO vara la sua Banca di Sviluppo

Bye bye occidente: Lo SCO vara la sua Banca di Sviluppo

I segreti del tè Longjing del Lago Occidentale di Hangzhou   Una finestra aperta I segreti del tè Longjing del Lago Occidentale di Hangzhou

I segreti del tè Longjing del Lago Occidentale di Hangzhou

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo di Francesco Santoianni Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente di Francesco Erspamer  Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi" di Marinella Mondaini Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi"

Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi"

L'indifferenza mediatica del genocidio palestinese di Giuseppe Giannini L'indifferenza mediatica del genocidio palestinese

L'indifferenza mediatica del genocidio palestinese

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Cina e Russia iniziano a unire il nuovo mondo multipolare di Michele Blanco Cina e Russia iniziano a unire il nuovo mondo multipolare

Cina e Russia iniziano a unire il nuovo mondo multipolare

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti