Erdogan: mostreremo al mondo che Israele è un criminale di guerra

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Erdogan: mostreremo al mondo che Israele è un criminale di guerra

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a scagliarsi contro Israele per i suoi criminali attacchi alla Striscia di Gaza, definendo Tel Aviv un "occupante" e mettendo in guardia l'Occidente dal rischio di una nuova "guerra tra la croce e la mezzaluna".

In occasione di una grande manifestazione di sostegno e solidarietà alla Palestina, a Istanbul, il presidente turco ha dichiarato che il suo Paese si sta preparando a rivelare al mondo che Israele è un criminale di guerra. 

Mentre domani grideremo a tutto il mondo la nostra gioia per il 100° anniversario della nostra Repubblica, oggi stiamo esprimendo il nostro dolore per Gaza", ha affermato Erdogan ai manifestanti riuniti presso l'aeroporto Ataturk, come riporta TRT World. 

I manifestanti, muniti di bandiera turca e palestinese, portavano inoltre slogan come "Siamo tutti palestinesi", "Poni fine al genocidio, lascia vivere i bambini" e "Sii la voce dei bambini palestinesi".

"Cos'era Gaza, la Palestina nel 1947? Che cos'è oggi? Israele, come sei arrivato qui? Come sei entrato? Sei un occupante”, ha scandito Erdogan, sottolineando che la Turchia intende presentare Tel Aviv al mondo come un criminale di guerra.

A Gaza si sta compiendo un vile massacro, ha sottolineato, chiedendo ancora una volta quanti bambini, donne e anziani innocenti devono morire prima che venga dichiarato il cessate il fuoco.

Criticando anche il sostegno incondizionato dell'Occidente a Israele e la mobilitazione dei media per legittimare il massacro di persone innocenti a Gaza, Erdogan ha sottolineato la coraggiosa posizione filo-palestinese della Turchia, affermando che: "L'Occidente è in debito con voi (Israele), ma la Turchia no. Ecco perché parliamo senza esitazione".

"Il libro dei peccati dell'Occidente ha ancora una volta superato i suoi limiti", ha aggiunto, sottolineando che Israele non potrebbe commettere tali atrocità senza il sostegno dell'Occidente. 

Riguardo la questione delle morti di civili nell'enclave palestinese, Erdogan ha accusato l'esercito israeliano di non avere "il minimo problema ad uccidere persone". "Dicono apertamente e chiaramente: 'Sappiamo come uccidere'. Ma pagheranno un prezzo alto per questo", ha previsto.

D'altra parte, il leader turco ha sottolineato che la manifestazione di Istanbul non è stata indetta solo per mostrare solidarietà con la popolazione di Gaza, ma per difendere "l'indipendenza" e il "futuro" della Turchia.

Anche l'artista di fama internazionale Yusuf Islam, conosciuto anche come Cat Stevens, si è rivolto alla manifestazione di sabato a favore della Palestina "per il bombardamento di famiglie innocenti, delle loro case e soprattutto dei bambini piccoli che costituiscono la metà delle persone uccise".

Ha ringraziato la Turchia per aver preso la "giusta posizione" sulla crisi umanitaria a Gaza, che da tre settimane è sottoposta a incessanti attacchi aerei israeliani.

"Questa non è una battaglia tra pari. Se guardiamo all'attacco del 7 ottobre e lo confrontiamo con la portata della vasta risposta militare, non c'è paragone", ha detto Islam.

Ha esortato gli israeliani a ricordare il messaggio della Torah, dicendo: "Ricordate il messaggio originale che Dio vi ha inviato: 'Non ucciderai, non ruberai, non cercherai la proprietà del tuo prossimo'. Queste sono le leggi che Mosè ha insegnato al mondo. Perché non le seguite?".

Nelle ultime tre settimane, Israele ha condotto una campagna incessante di attacchi aerei e di artiglieria su Gaza, in Palestina, ponendo i residenti della città sotto assedio totale, con un blocco di cibo, carburante e forniture mediche.

Almeno 7.326 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi, circa il 70% dei quali sono donne e bambini, secondo i dati ufficiali, riportati da TRT World.

Venerdì, Israele ha intensificato drasticamente i bombardamenti dopo aver messo fuori uso internet e le comunicazioni nella Gaza assediata, isolando in gran parte la piccola enclave palestinese dai contatti reciproci e con il mondo esterno.

Venerdì l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che chiede una tregua umanitaria, ma il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen l'ha definita "spregevole" e l'ha respinta.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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