Esplosione Nord Stream: arrestato in Italia un presunto attentatore ucraino
Fermato in provincia di Rimini , l’uomo farebbe parte di una cellula di sei persone che noleggiò lo yacht "Andromeda" con documenti falsi per compiere il sabotaggio.
di Francesco Fustaneo
Le indagini tedesche sull'attentato ai gasdotti Nord Stream hanno portato all'arresto in Italia di un presunto elemento chiave della cellula responsabile del sabotaggio. Le forze di polizia italiana ha fermato nelle prime ore di giovedì, in provincia di Rimini, il cittadino ucraino Serhii K. in base a un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie tedesche.
Il quotidiano tedesco Bild, tra i primi ha riferito di come l’operazione sia avvenuta nella notte a cavallo tra il 20 e il 21 agosto: ad intervenire, i Carabinieri di Misano Adriatico in stretta collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, su mandato di arresto europeo emesso dal 18 agosto scorso dalla Procura federale tedesca e dal giudice istruttore della Corte federale di giustizia tedesca.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura tedesca e riportato dal settimanale Der Spiegel, il quarantanovenne Serhii K. è ritenuto uno dei coordinatori di un gruppo di sei persone (cinque uomini e una donna) di nazionalità ucraina. La cellula avrebbe noleggiato lo yacht a vela "Andromeda” nel porto tedesco di Rostock, sul Mar Baltico, con il preciso obiettivo di raggiungere il tratto di mare dove sono ubicate le condutture e minarle.
I pubblici ministeri tedeschi hanno dichiarato che l'uomo e i suoi complici hanno utilizzato documenti d'identità falsi per noleggiare l'imbarcazione senza lasciare tracce.
Le esplosioni del 26 settembre 2022, resero inutilizzabili i gasdotti Nord Stream 1 e 2 e da subito, a rigor di logica, fu intuibile che mirassero a colpire le forniture di gas dalla Russia all’Europa per infliggere un danno economico a Mosca.
Ora anche le indagini tedesche sembrano ora orientarsi verso una tale direzione: secondo le ultime ricostruzioni, l'obiettivo del gruppo sarebbe stato quello di “impedire alla Russia di trarre profitti futuri” dalla vendita del gas all'Europa, tagliando definitivamente il principale collegamento energetico.
Il Ministro della Giustizia tedesco, Stefanie Hubig, ha ringraziato gli inquirenti per quella che ha definito “un'operazione estremamente complessa". Si attende ora il via libera all'estradizione del cittadino ucraino verso la Germania, dove sarà portato al cospetto di un giudice istruttore per rispondere delle accuse di sabotaggio.