Il complotto della democrazia

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Il complotto della democrazia

 

di Giuseppe Giannini

Da sempre le teorie cospirazioniste e i complottismi riempiono il racconto degli avvenimenti. Quanto più l'accaduto riguarda personaggi (l'affare Dreyfuss, le uccisioni di J.F.Kennedy, Aldo Moro, John Lennon ecc.) e Paesi ( lo sbarco americano sulla Luna, l'attentato alle Torri Gemelle) importanti, tanto maggiormente oscure saranno le vicende che tessono la trama (ad esempio la bufala sulla presunta assenza dei cittadini israeliani nelle Twin Towers).

Questa premessa vuole evidenziare come la presa del potere vede spesso protagonisti soggetti che, da queste e altre fonti, si abbeverano. Il massimo esponente è Donald Trump. Grezzo personaggio, che aizzando le folle incattivite vorrebbe compiere la missione di disvelare il nascosto. Facendo ricorso, a sua volta, a fake news e ad artifici che, nell'epoca della diffusione di internet, della massificazione tecnologica e dell'intelligenza artificiale, sono in grado di costruire una realtà parallela. Grettezza ed ignoranza comuni alle destre, che portano avanti gli interessi del grande capitale, ma che trovano nei fenomeni epocali – le migrazioni, i mutamenti climatici estremi, la rivendicazione dei diritti civili e sociali – le cause da rimuovere (l'islamizzazione dell'occidente, le lobby gay) o da sottodimensionare (il negazionismo climatico). Il tipico modo di fare reazionario, che diffonde odio, e serve, unicamente, a chi si pone come il salvatore della nazione (la purezza bianca occidentale, il capitalismo, la morale ed i dogmi cristiani). Il verosimile permea la realtà, e accentra il potere in mano a soggetti, che abbisognano dell'invenzione del nemico per giustificare il loro operato. E così le regole democratiche vengono allentate per dare la caccia al diverso.

Un classico della strategia di dominio armata degli americani. I quali, all'indomani dell'11 settembre 2001, hanno riscritto le regole a tutela della sicurezza al di fuori dei loro confini. In modo da condizionare anche gli altri Stati che, in nome di qualsiasi emergenza, reale o percepita, accentuano le misure repressive. Ancora oggi, determinati pregiudizi sono duri da sconfiggere: il complotto giudaico-massonico, l'onnipresente Soros, il connubio omosessualità/pedofilia, il green che distrugge l'economia. Altri, vengono riattualizzati per visitare paure ed angosce messe in salvo solo da provvedimenti autoritari. La verità sta nel mezzo dice qualcuno. Un sottile gioco propagandistico al servizio della competizione tra i settori  conservatori e quelli cd. progressisti. Tutto diventa funzionale al potere. I fatti vengono riscritti tanto da rendere difficile scorgere ciò che è reale. Limitandoci solo agli ultimi anni, è possibile notare come determinati eventi - il covid, i conflitti in Ucraina e in Palestina – vengono utilizzati dai competitor politici come strategia al fine di fare pressione sulla collettività, manipolandola anche grazie all'utilizzo dei media, e giustificando l'ingiustificabile (i lockdown, le politiche di guerra e l'aumento delle spese militari). In tal mondo, a farne le spese è la tenuta della democrazia.

Gli eventi citati dimostrano come la negazione delle evidenze e le teorie strampalate sono strumenti adoperati dalle parti contrapposte per ambire a spartirsi il potere. Nel caso del covid, tolta la sparuta minoranza di negazionisti (Trump, Bolsonaro e settori delle destre), la mancanza di trasparenza l'ha fatta da padrone. L'ostracismo verso gli scienziati critici e le cure alternative, ma anche i conflitti di interesse di tanti luminari e i business (dai contratti stipulati dalla von der Leyen alle mascherine) legati ad un preparato definito vaccino, che non immunizzava. E che è stato autorizzato ma non approvato, per non parlare degli effetti collaterali ancora da verificare, tutti aspetti, che lasciano, a dir poco, perplessi. Strumenti e dispositivi, spesso inefficaci come i tamponi o il green pass, imposti da parte di un tecnopotere sostitutivo degli esecutivi, ma che insieme ad essi è deputato a controllare le masse. Un modus operandi opaco che ha trasformato le istituzioni in macchine repressive, a loro volta diventate paracomplottistiche.

Dalla congiura dei fantomatici novax, senza volerne conoscere preoccupazioni e distinguere le ragioni, alla caccia agli untori. La caccia alle streghe rivisitata dal fanatismo scientifico. Il potere, quindi, ha inventato la categoria da demonizzare, sottomettendo, al contempo, tutti ad uno stato di emergenza, prorogato in base a esigenze indefinite.

Lo stesso avviene con le altre categorie di "devianti": i filoputiniani e gli antisemiti pro Hamas. E' chiaro lo scopo. Quello di mettere a tacere gli eretici, voci dissenzienti non allineate. In questi casi, l'attenzione viene focalizzata sugli eventi ultimi - l'invasione russa, l'attentato di Hamas - al fine di negare antecedenti, che chiamano direttamente in causa le responsabilità storico-politiche dell'Occidente. L'allargamento della Nato ad Est e la creazione dello Stato sionista sono le cause della destabilizzazione recente, con migliaia di vittime da sacrificare ed il genocidio. Sono gli interessi dietro a queste manovre, rappresentati dall'estensione dell'area d'influenza occidentale, l'accaparramento delle terre rare, il condizionamento della politica internazionale da parte delle lobbies ebraiche, la dimostrazione che gli appelli a fronteggiare pericoli tutti da dimostrare ( l'invasione russa in Europa, l'antisemitismo) non reggono la narrazione. La diffusione di notizie non veritiere, insieme all'amplificazione della eventuale portata di determinati accadimenti (pensiamo ai droni avvistati nei cieli del Nordest Europa), pone la questione sull'affidabilità dei governi e dei media occidentali.

L'informazione al servizio del potere e la censura danno luogo a comportamenti del tutto similari ai complottisti che i "democratici" dicono di voler combattere. Potremmo fare numerosi esempi relativi ai conflitti in corso. Su attentati presunti e la loro matrice. Le menzogne sono finalizzate a diffondere la narrazione di parte. Con nessun rispetto per la verità e le vite umane vittime della violenza. Vediamo quanto non viene detto sul genocidio in corso. Così, tv e giornali israeliani censurano ogni tipo di notizia che possa aprire gli occhi ai cittadini, nascondendo la pulizia etnica e le barbarie. I governi e i media occidentali minimizzano o ribaltano le responsabilità. Da ultimo l'ex direttore di Repubblica Molinari, che dopo aver giustificato i crimini sionisti ha avuto il coraggio di offendere e presentare accuse inventate contro l'inviata dell'ONU Francesca Albanese. Il governo israeliano continua a diffondere fake: siamo passati dai funzionari dell'ONU, medici e giornalisti al servizio di Hamas ai finanziamenti della stessa organizzazione alla Flotilla.

Il facile entusiasmo che circola sul cd. "accordo di pace" firmato da Trump e Netanyahu è la dimostrazione di come agisce il potere. Un programma, che non tiene conto della volontà del popolo palestinese, ma prevede l'amministrazione congiunta israelo-americana con il coinvolgimento di Tony Blair, che di falsità guerrafondaie se ne intende. In pratica proseguirà l'occupazione e ci sarà la spartizione della ricostruzione a spese di una popolazione, che ha già subito troppi traumi. E che se non verrà deportata costituirà la manovalanza a bassocosto per la riconversione capitalistica di Gaza. In gioco, quindi, c'è la verità. A questo punto diventa più che lecito interrogare coloro che hanno responsabilità decisionali e che usano doppi standard. Ci sono poi persone troppo potenti e che non appartengono alle istituzioni, ma la cui ricchezza è talmente esorbitante da influenzare le politiche mondiali. Certo, non è una novità, ci sono sempre state personalità e famiglie condizionanti, Rockfeller, i Rothschild (a proposito di teorie del complotto), ma nel mondo del virtuale che surroga il reale, chi utilizza la rete per asservire rappresenta la faccia di un diverso totalitarismo dai risvolti inquietanti. Musk, Zuckeberg, Bezos, Bill Gates.

La colonizzazione dello spazio per le élite ed il metaverso. La continuazione della vita altrove per chi ne avrà le capacità materiali. Costoro hanno inquinato le esistenze e non hanno nessuna intenzione di rinunciare alla loro avidità. Il mondo è in preda al caos - ambientale, le guerre, le pandemie – e c'è chi si finge filantropo come Bill Gates. Che con la sua fondazione investe nei vaccini a mRNA per debellare i futuri virus, e nella geoingegneria per modificare il vivente ed adattarlo ai cambiamenti indotti dal parassitismo capitalista. Tutto potrà essere modificato secondo la sua visione distopica: il genoma, gli atomi, il clima. Bombardare le nuvole per far o impedire di piovere; oscurare il sole. Potenziare le coltivazioni transgeniche e le produzioni di carne sintetica. Il mondo in cui hanno vissuto civiltà diverse si avvia verso la distruzione. Un cambiamento indotto, e per il quale il benefattore postumano è disposto a sacrificare un surplus di umanità. Secondo le sue dichiarazioni siamo in troppi, e perdere un 15% di popolazione in eccesso è il costo da pagare per il cambiamento. C'è stata poi, negli anni scorsi, la discussione intorno al brevetto Microsoft chiamato 060606, che ha sollevato problematiche bioetiche. Già il numero scelto allarma vecchi e nuovi complottisti. Il fine è quello di estrarre dati inerenti l'umano.

Ogni attività corporea: movimenti, flussi, attività cerebrali sarà vagliata e valorizzata da algoritmi che la quantificheranno e assegneranno a criptovalute. Meno umano e più digitale l'essere diventa un utente che assolve il compito assegnatoli dalla macchina estrattrice. Un processo disumanizzante e senza nessun controllo da parte dei governi. Dopo l'attacco alla biodiversità ed il monopolio sulle sementi quale sarà il nuovo passo? C'è chi parla di microchip impiantati e collegati a server a cui trasmettere dati. La dematerializzazione dell'esistente, la moneta digitale, e l'intelligenza artificiale. La prolifizzazione, il tracciamento continuo ed il controllo digitale dei corpi. Ecco, alla fine, con queste riflessioni anche noi siamo entrati nella rete complottista mondiale. Tuttavia, tali progetti con le relative discussioni e i finanziamenti sono reali. Porsi delle domande è il minimo.

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