Iran, strappo con l’AIEA: “Non ci faremo più ingannare”
Nuove forti tensioni sull’asse Iran-AIEA. Il Parlamento iraniano ha approvato una legge per sospendere la cooperazione con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), accusata di complicità morale e politica con gli attacchi americani e israeliani ai siti nucleari iraniani. Il provvedimento, annunciato da Alireza Salimi, membro dell’ufficio di presidenza del Majlis, vieta l’ingresso degli ispettori dell’AIEA fino a quando non saranno garantite la sicurezza degli impianti nucleari e la legittimità delle attività pacifiche del Paese, sotto la supervisione del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale.
Il presidente del Parlamento, Mohammad Baqer Qalibaf, ha duramente criticato l’AIEA per non aver condannato i recenti attacchi contro gli impianti di Natanz, Fordow e Isfahan, denunciando l’agenzia come "strumento nelle mani del regime sionista e degli Stati Uniti". L’Iran ha reagito all’ultima risoluzione anti-iraniana dell’AIEA – sostenuta da USA, Francia, Germania e Regno Unito – con il potenziamento del sito di Fordow e la minaccia di vietare l’ingresso al direttore Rafael Grossi, accusato di aver facilitato l’aggressione israeliana che ha causato morti tra scienziati e ufficiali iraniani.
“Non ci faremo ingannare da nessuna promessa,” ha dichiarato Qalibaf, “e risponderemo con forza a ogni aggressione. Il mito della superiorità israeliana è finito”. Il governo iraniano considera ora l’AIEA parte attiva in un conflitto ingiustificato e annuncia un’accelerazione del programma nucleare, mentre i venti di guerra continuano a soffiare tra Teheran, Tel Aviv e Washington.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati