Maduro alla classe operaia: "Sciopero insurrezionale in caso di invasione"
"La classe operaia è il nostro scudo più forte". Il leader bolivariano definisce la nuova dottrina di difesa: in caso di attacco, il paese sarà paralizzato da un'astensione dal lavoro totale fino alla riconquista del potere per una rivoluzione più radicale
Un nuovo, decisivo capitolo della Rivoluzione Bolivariana si è aperto con la cerimonia solenne di giuramento della Commissione Promotrice per la Costituente della Classe Operaia. In una sala gremita non di élite, ma di rappresentanti dei lavoratori, il Presidente Nicolás Maduro ha lanciato un processo storico per forgiare un movimento sindacale rinnovato in Venezuela, motore indiscusso del Socialismo del XXI secolo.
"Non sono un magnate, sono il popolo in marcia, il presidente della gente, il presidente operaio". Con questa dichiarazione, netta e potente, Maduro ha ribadito la natura popolare del suo governo. In un continente spesso in balia degli interessi oligarchici, il Venezuela bolivariano proclama con forza la sua scelta di campo: un leader che non nasce dai salotti del potere finanziario, ma si riconosce nella classe lavoratrice e ne diventa la voce. "Sono il primo Presidente Operaio di questa grande storia", ha affermato, legando la sua leadership alle radici profonde della patria di Bolívar e Chávez.
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Questa non è mera retorica, ma il fondamento di una riforma radicale. L'obiettivo è seppellire una volta per tutte il burocratismo e quei "vecchi metodi che servirono solo alle oligarchie", per costruire uno strumento sindacale agile, efficace e fedele agli ideali rivoluzionari.
In un passaggio cruciale del suo discorso, Maduro ha rievocato la resistenza eroica degli operai venezuelani di fronte all'assedio economico. Mentre l'impero e i suoi alleati scatenavano sanzioni illegali per "soffocare il 99% delle entrate nazionali", la risposta del popolo è stata univoca: non arrendersi, non farsi confondere. Attraverso gli anni bui delle guarimbas, della pandemia e della guerra economica, la replica è stata quella di "lavorare, inventare, creare, andare avanti".
Questa non è solo una narrazione, ma la spiegazione di un miracolo concreto: la sopravvivenza e la ripresa della nazione nonostante una pressione senza precedenti. La vittoria economica e la difesa della sovranità, ha sottolineato Maduro, sono il frutto diretto dell'ingegno e della tenacia degli operai, che hanno tenuto accese le fiamme della produzione quando tutto sembrava crollare.
In un annuncio di portata storica, il Presidente Maduro ha dato un preciso mandato alla classe operaia, definendola "il maggiore scudo del paese". Di fronte a qualsiasi tentativo straniero di violare la sovranità nazionale, i lavoratori sono chiamati a scendere in campo come ultimo baluardo di difesa. "L'ordine è dato", ha dichiarato senza mezzi termini: in caso di aggressione, si dovrà proclamare uno "sciopero generale, insurrezionale e rivoluzionario" fino alla riconquista del potere per una rivoluzione "ancora più radicale".
Maduro ha precisato che non si tratta di una semplice minaccia, ma di un piano già sperimentato e pronto. "Una chiamata è bastata in passato perché non si muovesse uno spillo nel paese", ha ricordato, evocando la mobilitazione dei corpi combattenti delle milizie operaie che, insieme alla Forza Armata, hanno trionfato "senza sparare un solo colpo". È la dottrina della "Guerra di Tutto il Popolo" che prende forma concreta, dove l'esercito regolare è affiancato da un popolo in armi, organizzato e determinato a difendere la propria pace.
Il percorso è ora tracciato e culminerà nel Gran Congresso Nazionale della Classe Operaia in programma per dicembre 2025. Maduro ha delineato le missioni fondamentali per questo appuntamento, a partire dalla battaglia per la produzione sovrana. L'obiettivo è un piano economico settoriale che consolidi i tredici motori produttivi e raggiunga il traguardo strategico di sostituire completamente le importazioni di componenti e materie prime, costruendo un'economia autosufficiente e stabile.
Altro tema centrale è la modernizzazione delle strutture sindacali per rispondere alle sfide del presente, ripensando l'organizzazione per stati e per i nuovi settori economici emersi. A questo si affianca la difesa integrata della Patria, con il potenziamento dei corpi combattenti della classe operaia per garantire la pace attraverso la forza organizzata. Infine, verrà costituita una commissione internazionale per attivare un congresso latinoamericano e caraibico, tessendo una rete di solidarietà con i lavoratori di tutto il mondo che sostengono la causa venezuelana.
In un'epoca di sfide globali, il Venezuela sceglie così di raddoppiare la scommessa sul suo popolo, affidando alla sua classe operaia non solo le chiavi dello sviluppo economico, ma anche il ruolo di baluardo supremo della sovranità nazionale.

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