Attentati di Parigi, una tragedia annunciata

"Il legame oscuro e inconfessabile tra i foreign fighters e i servizi di informazione"

2667
Attentati di Parigi, una tragedia annunciata


Su gentile concessione di Piccole Note

Il DGSI [l’intelligence francese ndr.] sarebbe stato allertato dal servizio segreto saudita riguardo a un imminente attentato sul suolo francese e confermato 2 giorni prima degli attacchi da un dispaccio dei servizi iracheni […] I servizi segreti francesi e belgi erano comunque a conoscenza da tempo della radicalizzazione e del coinvolgimento attivo degli autori degli attentati nella jihad. Per ognuno di loro era stato addirittura aperto un fascicolo che li identificava come musulmani radicalizzati. Almeno cinque erano andati a combattere in Siria nelle fila dell’ Isis per poi tornare a casa in Francia e in Belgio».
 
Il terrorista Abdeslam Salah «in un’ intervista su un noto sito jihadista ripresa da una rivista dell’Isis […]  aveva preso in giro le forze dell’ordine che, pur avendolo fermato, non lo avevano riconosciuto». Tra l’altro Salah era «amico fraterno di Abdelhamid Abaaoud» presunta «mente» del blitz (sarà…).
 
Per quanto riguarda un altro degli attentatori, Omar Ismail Mostefai, le«autorità turche hanno dichiarato di aver avvisato due volte i loro omologhi francesi, nel mese di dicembre 2014 e nel giugno di quest’anno, circa la sua pericolosità ma non avevano avuto alcuna richiesta di dettagli o chiarimenti dalla Francia».
 
Samy Amimour «era stato arrestato nel 2012 con  l’accusa di legami terroristici», pare che avesse fatto perdere le sue tracce. Il padre lo aveva ritrovato. I servizi no. Questa la sintesi di un articolo di Roberta Zunini per il FattoQuotidiano.
 
Nota a margine. Dal giorno dopo gli attentati di Parigi circolano notizie circa l’inconsistenza dei controlli dei servizi sugli autori dell’eccidio. All’elenco della Zunini si può aggiungere altro, ma non serve. Già nel nostro primo articolo sulla strage avevamo immaginato quanto sta emergendo: non siamo profeti, semplicemente era ovvio che si era ripetuto quanto già accaduto per la strage di Charlie Hebdo, dove persone attenzionate dai servizi hanno potuto progettare tranquillamente e a lungo l’attentato  e agire indisturbati. 
 
Uno dei problemi di questa oscura vicenda sta nel legame oscuro e inconfessabile tra i foreign fighters e i servizi di informazione. È impossibile che la sicurezza non abbia avuto contezza del flusso di francesi che partivano per andare a ingrossare le fila dei movimenti terroristici scatenati in Siria contro Assad. Erano addirittura osannati dai giornali come valorosi combattenti per la libertà.
 
Semplicemente hanno lasciato fare, perché le autorità francesi (e altre) avevano appoggiato a pieno l’ipotesi del regime-change in Siria. Così non è stato predisposto nessun controllo sulle porte scorrevoli dalle quali entravano e uscivano i miliziani del terrore. Quella oscura legione straniera, in fondo, favoriva un progetto geopolitico a lungo accarezzato.
 
Forse guardando meglio le schede dei servizi sbucheranno fuori altri nomi. A volte basta cercare. Lo si poteva fare dopo la strage di Charlie Hebdo, evidentemente non è stato fatto. Ed è stata tragedia. Annunciata. 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

L'Europa che non c'è di Loretta Napoleoni L'Europa che non c'è

L'Europa che non c'è

RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza” di Michelangelo Severgnini RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza”

RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza”

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo di Francesco Santoianni Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente di Francesco Erspamer  Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Il vocabolario è saturo di Paolo Desogus Il vocabolario è saturo

Il vocabolario è saturo

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev di Marinella Mondaini Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania di Michele Blanco Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania

Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti