Colombia: il governo serra i ranghi con il presidente Petro

2572
Colombia: il governo serra i ranghi con il presidente Petro

Alti funzionari del governo colombiano - ministri e direttori di enti pubblici - si sono stretti attorno al presidente Gustavo Petro, denunciando che il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) del Paese “si è arrogato una competenza inesistente”, per essersi “attribuito in maniera eccesiva la funzione di indagare su un rappresentante costituzionale” invece che sulla sua campagna elettorale, come stabilito dalla legislazione locale, secondo una dichiarazione pubblica rilasciata dal presidente sul social network X.

“Il CNE ha formulato accuse contro il presidente della Repubblica di Colombia, che ha piena giurisdizione soggettiva e funzionale. Così facendo, il CNE si è arrogato una competenza che non esiste nel sistema costituzionale colombiano, poiché ha violato il giusto processo previsto dalla Convenzione americana dei diritti umani e ha ignorato la giurisprudenza della Corte interamericana dei diritti umani”, si legge nel testo.

I funzionari denunciano che l'organo elettorale “ha mescolato criteri che dovrebbero essere chiaramente differenziati”, in quanto, da un lato, c'è “la sua competenza a indagare sulla campagna elettorale” e, dall'altro, “si è eccessivamente attribuito la funzione di indagare su una persona di nomina costituzionale, come il presidente”.

Sostengono inoltre che le azioni del CNE contravvengono alla “giurisprudenza costituzionale”, perché la decisione di aprire una denuncia contro il capo di Stato per il presunto superamento dei tetti di finanziamento nella corsa del 2022 dimostrerebbe “la perdita di obiettività e imparzialità” dei magistrati dell'organo elettorale.

Dal loro punto di vista, quindi, l'istituzione elettorale cercherebbe di “bloccare il progresso delle politiche pubbliche e delle riforme sociali promosse dal governo eletto dal popolo”.

“I firmatari rappresentano il primo governo progressista nella storia del Paese e circondiamo il presidente, rispettando la dignità che la Costituzione e il popolo colombiano gli riconoscono”, hanno affermato, invitando ed esortando ‘a difendere la democrazia e lo Stato di diritto’.

L'ALBA-TCP ribadisce la denuncia del tentativo di golpe in Colombia

L'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America- Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) ha ribadito la denuncia del rischio di un colpo di Stato in Colombia.

Il segretario esecutivo dell'ALBA-TCP, Jorge Arreaza, ha chiesto di rispettare la volontà democratica e popolare del popolo colombiano e di neutralizzare il tentativo di colpo di Stato istituzionale contro il governo del presidente Gustavo Petro.

La denuncia del presidente Petro è avvenuta prima del messaggio della Camera Plenaria del Consiglio Nazionale Elettorale, che ha deciso di aprire un'inchiesta e di presentare accuse contro la campagna presidenziale della coalizione Patto Storico, rappresentata “dai cittadini Gustavo Petro Urrego, candidato; candidato; Ricardo Roa Barragán, responsabile della campagna elettorale; Lucy Aydee Mogollón Alfonso, tesoriere; María Lucy Soto Caro e Juan Carlos Lemus Gómez, revisori dei conti; il movimento politico Colombia Humana e il partito politico Unión Patriótica (UP); per la presunta violazione del regime di finanziamento delle campagne elettorali”.

Il 13 settembre, l'ALBA-TCP ha pubblicato un comunicato in cui avverte del “rischio latente e imminente di un colpo di Stato in Colombia”, sulla base di una serie di denunce fatte dallo stesso Gustavo Petro.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta di Fabrizio Verde Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Cina e Russia non temono più l'Occidente di Michele Blanco Cina e Russia non temono più l'Occidente

Cina e Russia non temono più l'Occidente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti