Il dramma dei tirocinanti calabresi

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Il dramma dei tirocinanti calabresi

Il dramma dei circa 7.000 tirocinanti calabresi: Sono madri e padri di famiglia che reclamano da mesi risposte celeri e concrete alla loro precaria e cronica situazione lavorativa in termini di contrattualizzazione. 

Il dramma dei circa 7.000 tirocinanti calabresi ha dell'assurdo per quel giro di vite da anni violate e inglobate in quel "malato" sistema incentrato sul lavoro nero legalizzato presso Enti Pubblici e Privati e presso Ministeri (Giustizia,Miur,Mibact) dell'intero territorio calabrese. Si tratta di veri e propri lavoratori anche se figurano "da sempre e in maniera alquanto distorta" come tirocinanti e pertanto come manovalanza a basso costo con un'indennità che ammonta a 500 €.

Si tratta di persone in piena difficoltà economica e con famiglie monoreddito. Se non fosse per il sostegno economico dei miei genitori anziani, da donna, moglie e madre di famiglia, vi posso assicurare che la mia vita da tirocinante calabrese è alquanto insulsa e insignificante, provo seriamente vergogna per questa situazione che vivo, come i miei colleghi tirocinanti calabresi, di precarietà lavorativa e i pensieri che mi passano per la testa vi posso assicurare che non sono dei migliori!

A questa testimonianza ne fanno da coro altre.

Guardi, sono un uomo che prova vergogna quando alle piccole richieste di mio figlio, un bambino delle elementari, devo rispondere categoricamente di no. Sono uno dei circa 7.000 tirocinanti calabresi e pur di portare a casa i 500 € del tirocinio, fare i salti mortali per me è diventato d'obbligo e anche se alla mia età non sono più giovincello, presto quotidianamente e con dignità, servizio come tirocinante e vi posso assicurare che questo vivere, come i miei colleghi tirocinanti, nell'incertezza lavorativa, mi sta provocando dei seri stati d'ansia e sbalzi d'umore che sono stato costretto a rincorrere ad un trattamento farmacologico.

Il punto di vista generalizzato dei circa 7.000 tirocinanti calabresi è alquanto unanime. Ma è mai possibile che solo indifferenza suscita questo nostro dramma e calvario di persone da anni senza prospettive lavorative? Siamo madri e padri di famiglia che reclamano da mesi risposte celeri e concrete alla nostra precaria e cronica situazione lavorativa in termini di contrattualizzazione! Sono troppi gli anni in cui siamo stati ingannati dalla false promesse di chi diceva di avere a cuore la nostra causa. Per cortesia, provate a mettervi nei nostri panni e se vi diciamo che siamo giunti agli estremi, credeteci una volta per tutte!

Seguiranno aggiornamenti...

Tirocinanti calabresi

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