Il Venezuela bolivariano sotto attacco

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Il Venezuela bolivariano sotto attacco



di Giusi Greta Di Cristina

Ieri gli USA hanno buttato via la maschera: radunatevi, oh fieri oppositori del socialismo, e dichiarate di non ricoscere il legittimo presidente Maduro, eletto ancora una volta presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela.

La farsa che si ripete: come in Iraq, come in Libia, come in Siria. 

Si sceglie un Paese di cui necessitiamo per ragioni economiche e si tenta di distruggerlo, in ogni modo. 

E se con qualcuno non ci riusciamo al primo colpo, ordiniamo sanzioni economiche che inginocchino il popolo, dicendo al resto del mondo che è il Presidente che li affama e non fa arrivare i medicinali.

E se non fermiamo il Paese neppure con questo, armiamo i nostri amichetti di estrema destra, organizziamo rappresaglie, ammazziamo qualcuno, dicendo al mondo che è il Presidente che uccide attraverso l'esercito rivoluzionario.

Ma se neppure questo funziona, che facciamo?

Semplice: ripetiamo fino alla nausea che trattasi di elezioni false, sebbene gli osservatori internazionali giurano che il voto elettronico è, semplicemente, inattaccabile. 

E, al culmne di tutto questo, scateniamo golpe un giorno sì e l'altro pure... Anzi, facciamo di meglio! Proclamiamo presidente quello dell'opposizione che non ce l'ha fatta!

Ora io lo scrivo nero su bianco: i difetti e gli errori compiuti dal legittimo governo bolivariano riguardano il popolo bolivariano. Gli USA e i suoi sporchi servi stiano fuori dagli affari dei Paesi del mondo. 

E se si scatenerà un'altra guerra di destabilizzazione - come se ancora il mondo non stesse piangendo per le dittature latinoamericane degli anni Settanta, per l'ex Jugoslavia, per l'Iraq, per l'Afghanistan, per la Libia, per la SIria - sarà inutile battervi il petto.

Voi tutti, donne e uomini di destra, donne e uomini della sinistra imperialista, voi tutti che vi state schierando con la maledetta narrativa sanguinaria statunitense, siete degli assissini, perché state appoggiando dei criminali assassini.

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