La Russia definisce "inaccettabili" le minacce all'Iran nucleare

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La Russia definisce "inaccettabili" le minacce all'Iran nucleare

 

Iran e Russia hanno concordato sull'"illegalità e inammissibilità" dell'uso della forza militare da parte degli avversari dell'Iran per risolvere le controversie, nonché sull'inaccettabilità delle minacce esterne di bombardare l'infrastruttura nucleare del paese persiano.

In una dichiarazione, il Ministero degli Esteri russo ha sottolineato il rifiuto di Mosca alle minacce statunitensi di attaccare gli impianti nucleari iraniani.

Nel documento si sottolinea che Teheran e Mosca hanno anche ribadito la linea concordata durante le consultazioni ad alto livello tra Russia, Cina e Iran, tenutesi il 14 marzo a Pechino, per trovare "soluzioni negoziate, praticabili e sostenibili" che dissipino i pregiudizi occidentali sul programma nucleare iraniano.

"Qualsiasi soluzione deve rispettare il legittimo diritto di Teheran, in quanto Stato parte del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), all'uso pacifico dell'energia atomica", si legge nella dichiarazione.

Inoltre, ha ricordato la diplomazia russa che "la situazione relativa al programma nucleare iraniano ha continuato a essere discussa in dettaglio, con un'enfasi su possibili misure congiunte per stabilizzare e ridurre le tensioni, alimentate artificialmente e irragionevolmente dai paesi occidentali, che nascondono diligentemente le loro numerose e gravi violazioni della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e tentano di manipolare l'autorità e le capacità di verifica dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) per scopi politici opportunistici".

Parlando all'agenzia di stampa russa Sputnik, il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha lamentato che "alcuni attori occidentali, tra cui gli Stati Uniti, stanno cercando di distorcere il programma missilistico e i test sui missili balistici dell'Iran, sostenendo che non soddisfano i requisiti della risoluzione 2231 delle Nazioni Unite, e noi siamo fermamente contrari a ciò".

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