Le rivelazioni di Raul Capote, l'agente cubano reclutato dalla CIA

Il piano della CIA per creare un movimento studentesco di opposizione in Venezuela

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Le rivelazioni di Raul Capote, l'agente cubano reclutato dalla CIA

In una lunga  intervista concessa alla "Revista Chávez Vive", Raul Antonio Capote, un cubano che ha lavorato come doppio-agente segreto, reclutato inizialmente dalla CIA ed in seguito divenuto agente del controspionaggio cubano, traccia un parallelo tra la strategia della CIA condotta nelle università cubane - che l'ha visto diretto protagonista - e quella adottata in Venezuela, dove un movimento studentesco si oppone al governo in carica. 
 
Capote, che sarebbe stato reclutato a L'Avana da Kelly Keiderling Franz, all'epoca capo dell'ufficio stampa e cultura della Sezione di Interessi degli Stati Uniti (SINA) e recentemente espulsa da Caracas con l'accusa di aver preso contatti con i dimostranti, per lo più giovani e studenti, era il leader di un movimento studentesco cubano che aveva dato vita ad un'organizzazione, la "Saiz Brothers Cultural Association", un gruppo di giovani creativi, pittori, scrittori, artisti, e sostiene che lo stesso metodo è stato e continua ad essere impiegato nelle università venezuelane. 
 
L'idea, spiega Capote, è convertire le università - che da sempre sono rivoluzionarie e che hanno sempre prodotto rivoluzionari - in fabbriche di reazionari attraverso la formazione di leader, anche all'esto attraverso un programma di borse di studio finanziato da agenzie Usa, che tornano poi nelle università ad occupare ruoli di primo piano.
 
Dopo aver reclutato i giovani, spiega Capote, il secondo passo è l'utilizzo dei media mainstream per raccontare la propria versione della verità sulla situazione nel Paese. Il terzo passo è un appello pubblico di qualche intellettuale, Capote nel caso di Cuba, che avrebbe dovuto invocare pubblicamente l'intervento del governo degli Stati Uniti per garantire le vite dei civili e per portare la pace e la tranquillità alla popolazione.
 
Nel caso di Cuba il piano non ha dato grandi risultati innanzitutto perché chi conduceva il progetto era lo  stesso Capote che non era un vero agente della CIA, ma un agente della sicurezza cubana.

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