Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev
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di Marinella Mondaini*
Continua il turismo politico dei rappresentanti Ue-Nato a Kiev. Evidentemente non hanno alcuna paura perché sanno che i droni o missili russi non li colpiranno. Ieri è arrivata la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola per annunciare l'apertura della rappresentanza permanente del Parlamento europeo a Kiev, che i pennivendoli chiamano “città ferita” e per ribadire che “il futuro dell’Ucraina è nella grande famiglia europea”. E che famiglia esemplare, aggiungerei.
Metsola starà una settimana “per rafforzare ancora di più la collaborazione fra UE e Ucraina. Questa rappresentanza UE a Kiev serve, ha detto, per essere presenti in Ucraina e lavorare con voi ogni giorno. Era un nostro obbligo verso di voi e noi manteniamo la promessa”.
Soprattutto notevole la sua dichiarazione: "L'adesione dell'Ucraina nell'Europa è una garanzia per la sicurezza dell'Unione intera". L’Ucraina sarebbe una “garanzia di sicurezza per i paesi UE”?? Il presidente ungherese Orban non è affatto d’accordo, ha detto infatti che “l’adesione dell’Ucraina equivarrebbe a una disastro economico e in termini di sicurezza per l’Europa”.
Ma la Metsola ha la convinzione granitica che “i paesi europei non si ritireranno mai dal sostegno all’Ucraina”. I paesi europei “cammineranno assieme all’Ucraina sulla strada del suo futuro” cioè continueranno a foraggiare questo governo di fantocci nazisti e succhiasangue, che stanno facendo una strage della propria popolazione.
Nella conferenza stampa congiunta con la Metsola, Zelenskij ha scoperto le cifre: “Il costo di un anno di operazioni militari per l'Ucraina ammonta attualmente a 120 miliardi di dollari. Pertanto per il prossimo anno sono previsti due piani: reperire i fondi necessari oppure ottenere la cessazione del conflitto militare. “60 miliardi di dollari sono a carico del bilancio ucraino, mentre 60 miliardi di dollari devo trovarli io per il prossimo anno. Spero che riusciremo a porre fine a questa guerra. In ogni caso, il piano A è quello di porre fine alla guerra. Il piano B è di 120 miliardi di dollari, e questa è una grande sfida”, ha detto l’ex presidente ucraino.
Mentre sono in arrivo le prime armi degli Stati Uniti, pagate dai servi dell’Unione Europea per Kiev, compresi i missili Patriot e Himars, la presidente del Parlamento europeo sottolinea con forza che i paesi europei non smetteranno di sostenere l'Ucraina e che il futuro del paese è nell'Unione europea. “Non sarete mai soli in questo percorso. Rafforzeremo solo la nostra determinazione e il nostro sostegno”. La Ue insomma, continuerà a dar da mangiare all’Ucraina, come si fa con i bambini piccoli, dimenticandosi dei propri bambini a casa propria.
*Post Facebook del 18 settembre 2025