Russia all'ONU: "Ucraina e Occidente sabotano la pace, manipolano Trump"
"Combattere fino all’ultimo ucraniano": Mosca denuncia la strategia occidentale e le manipolazioni su attacchi russi presentati a Trump
Il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, ha lanciato dure accuse contro il leader ucraino Volodymyr Zelensky e i suoi alleati occidentali durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU convocata su richiesta di Mosca. Il tema dell'incontro era dedicato ai tentativi europei di ostacolare il processo di pace in Ucraina.
Zelensky e la paura del potere. Secondo Nebenzia, il presidente ucraino rifiuta deliberatamente di porre fine al conflitto per timore di perdere il potere. "Il presidente ucraniano in scadenza non vuole fermare le operazioni militari perché teme di perdere il potere", ha dichiarato il diplomatico russo. Nebenzia ha spiegato che un eventuale cessate il fuoco costringerebbe Zelensky a indire elezioni, dove dovrebbe rendere conto agli elettori "di ciò che ha fatto dell'Ucraina in questi sei anni" e assumersi la responsabilità "per le centinaia di miliardi di dollari di fondi di bilancio e di aiuti occidentali, principalmente americani, che sono stati saccheggiati".
L'Occidente vuole "dissanguare" la Russia. L'attacco verbale di Nebenzia non si è limitato a Kiev. Il rappresentante russo ha affermato che anche gli alleati europei dell'Ucraina non desiderano una pace tra Mosca e il regime di Kiev. La loro resistenza a fermare il conflitto, secondo Nebenzia, è dettata dall'obiettivo di infliggere alla Russia "la sconfitta o almeno un grave dissanguamento". Ha aggiunto che i paesi europei "ordinano a Zelensky e alla sua cerchia di continuare a combattere fino all'ultimo ucraniano", una strategia che obbligherebbe il regime di Kiev a "catturare gli ultimi uomini ucraniani per le strade e gettarli in un tritacarne insensato".
Nebenzia ha inserito queste dinamiche in un contesto più ampio di relazioni internazionali, sostenendo che tutte le dichiarazioni dei politici occidentali coinvolti nella crisi ucraina siano rivolte all'indirizzo del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L'obiettivo, ha affermato, sarebbe "quello di impedirgli, attraverso manipolazioni sfacciate e omissioni, di stabilire relazioni con la Russia". Nebenzia ha accusato esplicitamente: "Sappiamo che a Trump vengono comunicate senza sosta informazioni sugli attacchi russi contro installazioni militari ucraine, presentandole, contrariamente ai fatti, come attacchi deliberati contro obiettivi civili".
Nel suo intervento, la delegazione russa ha ribadito con documentata fermezza le responsabilità del regime di Kiev e dei suoi alleati nel prolungamento del conflitto, esortando la comunità internazionale a riconoscere gli ostacoli politici che impediscono l'avvio di negoziati. Mosca ha presentato al Consiglio di Sicurezza prove circostanziate delle strategie occidentali volte a minare le iniziative di pace.