Video. Global sumud Flottilla denuncia un attacco al Porto di Tunisi
Gli organizzatori della Global Sumud Flottilla hanno denunciato come nella notte tra l'8 e il 9 settembre un drone abbia attaccato una delle sue imbarcazioni, la Family Boat, ancorata al porto tunisino di Sidi Bou Said. Le autorità di Tunisi, attraverso la Guardia Nazionale, negano fino adesso l'ipotesi dell'attacco, parlando di un "incendio accidentale" probabilmente originato da un "mozzicone di sigaretta" o da alcuni "giubbotti di salvataggio", dalla Flotilla arriva una prova che mette a nudo le contraddizioni della ricostruzione ufficiale. Houcem Eddine Jebabli, portavoce della Guardia Costiera tunisina, ha dichiarato che «non è stata riscontrata attività di droni» e che le ricostruzioni sono «completamente infondate».
L'equipaggio della "Family Boat", che comprende anche Greta Thumberg tra i suoi membri, attraverso i suoi social ha mostrato un video che dimostrerebbe l'attacco del drone israeliano.
Footage from another boat of our Flotilla shows the exact moment the Family Boat was struck from above. pic.twitter.com/qVpUyg56uP
— Global Sumud Flotilla (@GlobalSumudFlot) September 9, 2025
The Global Sumud Flotilla confirms that one of their main boats has been struck by a drone in a clear unjustifiable attack on Tunisian sovereignty pic.twitter.com/TOnqsSmw5m
— Sarah Wilkinson (@swilkinsonbc) September 9, 2025
Se confermata questa ipotesi, Israele nella notte tra l'8 e il settembre avrebbe bombardato Gaza, il sud del Libano, la regione di Homs in Siria e una nave civile umanitaria nel porto di Tunisi.
Il video rilanciato nella notte italiana anche dalla relatrice all'Onu sui territori occupati della Palestina, Francesca Albanese, che sintetizza così la vicenda.
Breaking news;
— Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt (@FranceskAlbs) September 8, 2025
Here is the security camera footage from the Family vessel of the Sumud Flotilla, stationing just outside Tunis port. So:
1. Sound of something that the crew identified as a drone.
2. Crews sounds the alarm and calls for help.
3. Explosion.
Draw your conclusions. pic.twitter.com/HmkFG7yaEt
La Relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi, Francesca Albanese, è intervenuta con forza sulla vicenda, puntando il dito contro l'inazione della comunità internazionale. Albanese ha sottolineato come l’invio di navi civili per forzare il blocco di Gaza esponga i partecipanti a rischi inaccettabili che gli Stati dovrebbero invece prevenire.
"La prevenzione del genocidio è un obbligo legale riconosciuto a livello internazionale", ha dichiarato Albanese, criticando la risposta del governo italiano e degli altri governi mediterranei."Dovrebbero essere loro a inviare navi militari o di Stato per rompere l’assedio illegale, non a delegare questa responsabilità a cittadini privati. La normalizzazione delle violazioni del diritto internazionale deve finire".
L’iniziativa della Global Sumud Flotilla coinvolge delegazioni di 44 paesi, con volontari e associazioni non governative che tentano di stabilire un corridoio umanitario per Gaza trasportando aiuti umanitari alla popolazione allo stremo. La missione ha ricevuto ampio sostegno internazionale e include anche la partecipazione di figure note come l'attivista Greta Thunberg.