Cuba entra ufficialmente nella Belt and Road Initiative

Il 23 dicembre, i rappresentanti di Cuba e Cina hanno firmato l’accordo per l’attuazione dell’inserimento effettivo di Cuba nella Belt and Road Initiative, la cosiddetta Nuova Via della Seta.

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Cuba entra ufficialmente nella Belt and Road Initiative

 

di Giulio Chinappi*

 

Il 23 dicembre, il vice primo ministro cubano Ricardo Cabrisas Ruiz e il presidente della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina, He Lifeng, hanno firmato il Piano di cooperazione tra il governo della Repubblica di Cuba e il governo della Repubblica Popolare Cinese per la promozione congiunta della Cintura Economica della Via della Seta e della Via della Seta Marittima del XXI Secolo. Questo documento rende effettivo il Memorandum d’intesa firmato tra i due governi nel novembre del 2018 per l’inserimento di Cuba nella Belt and Road Initiative.

Il Memorandum è stato preparato in corrispondenza degli obiettivi di sviluppo economico e sociale di Cuba, a cui la Cina partecipa come partner strategico”, si legge sulla testata cubana Granma. “Gli articoli del Piano di cooperazione includono le intenzioni di entrambe le parti di rafforzare e promuovere la cooperazione bilaterale in settori prioritari per Cuba, come lo sviluppo delle infrastrutture, l’istruzione, la cultura, la salute e le biotecnologie, le comunicazioni, la scienza e la tecnologia e il turismo, tra le altre aree. Vengono inoltre concordati progetti e azioni che includano interessi di mutuo vantaggio, con lo scopo di rafforzare e diversificare ulteriormente i legami tra Cuba e la Cina, nonché con i Paesi terzi che sono membri di questa iniziativa”.

Questo accordo corrobora la lunga amicizia esistente tra Cuba e la Repubblica Popolare Cinese, tanto che proprio L’Avana fu il primo governo latinoamericano a stabilire relazioni diplomatiche con Pechino nel 1960. Il Paese asiatico è oggi il secondo partner commerciale di Cuba, il secondo Paese per origine delle importazioni ed il primo in qualità di destinazione delle sue esportazioni di prodotti come rum, tabacco, zucchero e caffè.

La firma del documento è stata preceduta, nella stessa giornata, dall’incontro tenuto dal presidente Miguel Díaz-Canel alcuni degli investitori cinesi sull’isola di Cuba. Secondo quanto riportato dalla stampa cubana, il capo di Stato ha analizzato i preparativi per avviare il progetto di riconversione tecnologica dell’Empresa Gráfica Habana che avanza nell’ambito di un prestito del governo asiatico. “L’iniziativa consentirà la stampa di quotidiani nella parte occidentale dell’isola, oltre a libri, riviste, quaderni e altre risorse grafiche”, si legge su Prensa Latina. Grazie alla collaborazione con la Cina, la stamperia della capitale cubana avrà a disposizione i macchinari più avanzati del continente latinoamericano.

Díaz-Canel ha anche visitato la filiale di Yutong, impresa cinese che si è impegnata nella produzione di autobus ibridi a Cuba. “Il presidente ha ringraziato per il supporto l’azienda, presente nel Paese dal 2005, essendo diventata il principale fornitore di attrezzature per lo sviluppo del trasporto pubblico”, afferma ancora Prensa Latina.  Dal suo account ufficiale su Twitter, il presidente cubano ha sottolineato che il tour gli ha permesso di verificare la serietà e il rigore con cui le aziende cinesi lavorano a L’Avana, e ha ricordato che Cina e Cuba sono unite da “legami intimi e storici“. 

Nella giornata del 22 dicembre, l’ambasciatore cubano a Pechino, Carlos Miguel Pereira aveva invece tenuto un seminario in Cina sulle trasformazioni socioeconomiche in atto a Cuba. L’ambasciatore ha esordito facendo riferimento all’effetto negativo per il suo Paese nella fase 2020-21 della pandemia di Covid-19 e alla recrudescenza del blocco economico, finanziario e commerciale imposto per gli Stati Uniti. In seguito, “ha commentato la graduale ripresa grazie alla risposta efficace contro la malattia, gli alti tassi di vaccinazione con prodotti propri e la riapertura delle frontiere”, si legge su Prensa Latina.

Proseguendo nel suo intervento, “il diplomatico ha affrontato la strategia del suo governo per rilanciare l’economia e ha indicato tra le priorità la promozione della produzione nazionale, l’ottenimento del cibo, l’autonomia delle imprese e una maggiore attrazione di investimenti esteri”. L’ambasciatore Pereira ha aggiunto che “Cuba è pronta ad aumentare le sue esportazioni di servizi di alta qualità in settori come la salute, l’istruzione e il turismo, e anche a sfruttare il potenziale di cooperazione in altri campi”.

Dopo l’intervento inaugurale dell’ambasciatore, Juan Alberto Kelly, capo dell’ufficio economico-commerciale dell’ambasciata, ha esposto nel dettaglio le strutture, le politiche, le prospettive e le novità per attirare capitali esteri ed espandere le opportunità imprenditoriali in settori strategici, sottolineando che al momento sull’isola sono attivi 678 progetti in settori come la produzione alimentare, il turismo, l’industria e l’edilizia, tra gli altri.

L’accordo sinocubano è un nuovo tassello che si aggiunge all’espansione delle relazioni economiche intrattenute da Pechino con i Paesi dell’America Latina. Wang Ping, professore dell’Università di Nankai e vicepresidente dell’Associazione di storia latinoamericana della Cina, ha scritto sul Global Times: “In generale, il continuo approfondimento della cooperazione Cina-America Latina è una tendenza a lungo termine. L’identità comune come economie in via di sviluppo e l’aspirazione comune per lo sviluppo interno e l’equità internazionale hanno portato uno slancio inesauribile per entrambe le parti, e questo slancio continuerà a lungo nel futuro”.

 

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