Dove sono finiti gli atroeuropeisti?

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Dove sono finiti gli atroeuropeisti?


di Paolo Desogus*


Dove sono finiti gli europeisti? Dove sono finiti? Dove sono finiti quegli amici e compagni che ci hanno promesso di lottare per un’altra Europa? Quelli che hanno teorizzato un’EU come campo largo per le battaglie della nuova classe operaia europea, dove sono?

Cosa hanno da dire sull’offensiva mediatica e politica sul MES?

Sia chiaro non mi chiedo cosa fanno il PD e gli altri partiti liberal-liberisti come Italia viva e Azione. La loro posizione è nota e si può sintetizzare in due punti: difesa dello status quo e uso dell’austerity per giustificare tagli al welfare, privatizzazione dei beni pubblici e compressione dei diritti e dei salari dei lavoratori. Per questi partiti l’Europa è solo un pretesto per sostenere gli interessi di poche élites cosmopolite. Renzi, Zingaretti e compagnia bella di europeo non hanno nulla. Sono anzi dei gretti provinciali di prima categoria.


Manca però all’appello la sinistra che nonostante la violenza autoritaria espressa contro Grecia ha continuato a credere in un’altra Europa. Questo dovrebbe essere il suo momento. Ma dov’è? Cosa ha da dire sul MES? Cosa pensa dell’immobilismo della Commissione? Perché non chiede che il Parlamento europeo prenda il posto del Consiglio europeo? Personalmente non ci credo più, ma in linea di principio non metto in dubbio che ci possa essere un’Europa solidale e democratica, aperta al socialismo e alla ridistribuzione, più attenta a combattere la disoccupazione che l’inflazione. Ma chi si poneva su questa linea ora dov’è? Cosa ha da dire? Cosa propone di fare?


*Professore alla Sorbona di Parigi

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