“Gaza ha vinto”. Dal restiamo umani, al restiamo utili...
In un comizio durante il fine settimana di solidarietà con il popolo palestinese, Francesca Albanese ha dichiarato: “Gettiamo le basi per un ordine globale più giusto. Il “butterfly effect” esiste. Da soli, siamo fragili come ali di farfalla, ma se le battiamo tutti insieme diventiamo tempesta”.
Non sappiamo se la Albanese ci segue, ma avevano giusto qualche giorno prima parlato dell’effetto farfalla, il “butterfly effect”.
Può darsi sia semplice coincidenza.
Ne avevamo parlato a proposito di una solidarietà occidentale che non riesce a tradursi in nulla di concreto se non in una mobilitazione volta a creare forse un bacino elettorale, per altro modesto.
E, pertanto, l’effetto farfalla è il massimo cui si può aspirare, ossia un vago far nulla che prima o poi, secondo le leggi dell’universo, potrebbe tradursi in qualcosa di positivo a Gaza.
Ecco, a fronte degli oltre 3 milioni di euro sprecati dalle flottiglie, a fronte di piazze riempite sulla base di un presunto scatto di coscienza al cospetto della barbarie israeliana, ecco che da Gaza arriva un messaggio diverso.
Indignarsi, dissociarsi, disertare, disinvestire sono tutti verbi preliminari.
Ma oggi lo slogan “restiamo umani” non è sufficiente, ce lo dicono da Gaza.
Oggi bisogna essere concreti.
Oggi bisogna essere utili, al fianco del popolo palestinese di Gaza, non alla testa.
Che noi ci sediamo dal lato giusto della storia, scandendo in piazza gli slogan “giusti”, a Gaza non porta alcun beneficio.
Se la Albanese propone di gettare le basi per un ordine globale più giusto, i Palestinesi a Gaza hanno obiettivi più immediati.
Sono loro i soli protagonisti degli eventi storici di questi mesi.
Ce lo hanno raccontato, ce lo hanno dimostrato a Radio Gaza (ogni giovedì alle 18 in premiere sul canale YT dell’AntiDiplomatico, in diretta con la Striscia, giunto alla 15a puntata): la resistenza militare e popolare di Gaza ha inchiodato le IDF, uno degli eserciti meglio equipaggiati al mondo, tra i vicoli di Gaza Città.
Sono loro che hanno costretto Israele a cessare le operazioni e limitarsi a sporadici quanto genocidiari atti di rappresaglia. Loro, non le mobilitazioni in Occidente.
“L'esercito convenzionale perde se non vince; la guerriglia vince se non perde”. In queste parole di Henry Kissinger apprendiamo tutto ciò che c’è da capire su quanto stia succedendo a Gaza.
La campagna “Apocalisse Gaza” è stata lanciata il 20 giugno 2025 da Michelangelo Severgnini (regista e scrittore) e Rabi Bouallegue (attivista italo-tunisino) in risposta agli appelli che andavamo ricevendo da Gaza.
Grazie al contatto diretto con un manipolo di giovani ragazzi palestinesi all’interno della Striscia e alla generosa partecipazione di migliaia di persone in Italia, la campagna “Apocalisse Gaza” ha fin qui raccolto ed inviato nella Striscia 120.000 euro da oltre 1.500 donazioni.
Il rapporto con i ragazzi palestinesi che costituiscono la redazione sul campo della campagna, è stato ottenuto e coltivato nel tempo grazie al contatto internet, attraverso numerose videocall, messaggi e materiale audio-visivo di documentazione.
I soldi accreditati sui conti a Gaza, vengono successivamente convertiti in contanti e con questi in questi mesi è stato possibile acquistare cibo, medicine e beni di prima necessità presso il mercato nero di Gaza, a prezzi esorbitanti, ma con esiti positivi per centinaia di persone in diversi campi profughi della Striscia.
Il nuovo episodio del film in progress, girato con i telefonini a Gaza, si intitola “Gaza ha vinto” e racconta il periodo “agosto-novembre” nella Striscia, dall’atroce quanto vano tentativo di avanzata dell’IDF, alla resa di quest’ultimo di fronte all’accordo di pace.
Un racconto senza filtri in grado di raccontare le dinamiche sul campo che gli analisti, specie in Italia, hanno spesso mancato di cogliere.
Il prossimo sabato 6 dicembre alle ore 18 sul canale YT dell’AntiDiplomatico organizzeremo una visione + dibattito.
Saranno ospiti Loretta Napoleoni (saggista) a moderare e concludere, insieme a Diana Carminati (ricercatrice e osservatrice internazionale), Wasim Dahmash (Gazzella Onlus), Rabi Bouallegue e Michelangelo Severgnini (autori di “Gaza ha vinto”).

Per donazioni: https://paypal.me/
C/C Kairos aps IBAN: IT15H0538723300000003654391 - Causale: Apocalisse Gaza
FB: RadioGazaAD

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