Maria De Filippi, Gramsci e la disarmante idiozia di Repubblica

7370
Maria De Filippi, Gramsci e la disarmante idiozia di Repubblica

Non occorrono grandi sforzi interpretativi per smentire questa solenne idiozia. Ma è forse proprio la sua banalità a lasciarmi disarmato.
 
 
 
Il bello è che proprio Gramsci ha promosso nei suoi Quaderni l'idea che i prodotti culturali debbano concorre a costruire una nuova civiltà attraverso la sintesi tra le grandi tradizioni e le emergenti istanze popolari. Tutto il contrario di quanto fatto da Maria De Filippi e dalla sua ributtante televisione.
 
L'idea di Gramsci era quella di elevare le classi popolari a soggetto della storia erede del passato, ma capace di saper stare dentro i grandi conflitti del presente per costruire un futuro di progressiva emancipazione. Non era quella di imbarbarirle e spingerle verso modelli culturali meschini, individualistici e fintamente provocatori.
 
Lasciatemi però dire che l'imbarbarimento non è dovuto solo al lento logoramento promosso dalla tv berlusconiana. A questa regressione hanno contribuito largamente anche quei soggetti appartenenti a quella che è stata definita la "sinistra intellettuale benestante". Mi riferisco agli appartenenti a quei settori politici e culturali che si sono auto intestati la patente di progressisti e che in buona parte fanno capo proprio al quotidiano la Repubblica.
 
Questa parte di società si auto rappresenta spesso come la parte più avanzata del paese: come la più moderna, civile, europea, colta e rispettabile. Si tratta in realtà di una soggettività politica estremamente conformista e classista, che sul piano politico si è assunta il compiuto di mediare l'adesione all'immaginario neoliberale delle classi medie e medio basse. A quest'area appartiene una parte non piccola dell'intellettualità nostrana afferente all'accademia, ai giornali, alle case editrici e ai centri studi. Al suo interno anche Gramsci deve essere normalizzato, depurato degli elementi critici, adattato al contesto e alle finalità politiche dominanti. Il pensatore sardo è del resto troppo grande per essere messo ai margini, ma anche troppo pericoloso per lasciare che il suo pensiero si diffonda liberamente. Non resta allora che banalizzarlo e disinnescare il portato critico delle sue categorie attraverso un'idiozia come quella di questo articolo.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Le più recenti da Mondo grande e terribile

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA di Fabrizio Verde Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

La Geoeconomia di Prevost di Giuseppe Masala La Geoeconomia di Prevost

La Geoeconomia di Prevost

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Ma che c'entra La Russa con Pasolini? di Paolo Desogus Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire di Michele Blanco La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti