Dopo Obama la nuova speranza "progressiva" Sanders vuole più soldi per la NATO.

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Bernie Sanders, candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti viene da tutti definito la la speranza "progressiva" per il Paese. La mente corre immediatamente a quella rincorsa del primo nero alla Casa Bianca nel 2007, la speranza “progressiva” dell'epoca e agli otto anni di guerre e devastazioni di cui è stato protagonista Obama.
 
Questa volta è diverso? Nel corso di un dibattito televisivo di giovedì, riporta librered, Snaders ha dichiarato che “dobbiamo stanziare più fondi e rafforzare la cooperazione con la NATO”. Con queste dichiarazioni, anche se i media mainstream continuano a mostrare all'opinione pubblica internazionale come ci sia l'opzione per il cambiamento e un'alternativa alle politiche neoliberiste di Washington, Snaders avalla di fatto il bellicismo e la dottrina degli ultimi anni del Pentagono.

Queste le sue dichiarazioni:
 
"Abbiamo bisogno di stanziare più fondi e rafforzare la cooperazione con la NATO".

Il pretesto? Sempre lo stesso: statunitensi ed europei devono difendersi da possibili aggressioni esterne. Qui per vedere e ripassare tutti gli orrori e i crimini dell'organizzazione che Sanders vorrebbe ingrandire. Le aggressioni esterne altro non sono che il pretesto per nuove invasioni a scopi umanitari.
 
L'AntiDiplomatico vi ha già riportato in settimana delle dichiarazioni e degli appelli anti-cinesi e per la "libertà” del Tibet di Sanders. La politica estera del volto anti-conformista del Partito democratico è, in poche parole, chiara. Sarebbe meglio di quella di Hillary? Forse, ma semplicemente perché non è possibile immaginare un peggio ai crimini dei Clinton. L'auspicio è che dopo l'errore commesso da molti nel lasciarsi illudere da venti di cambiamento con il primo nero alla Casa Bianca, il tempo dell'incanto sia definitivamente tramontato quando si parla di uno dei regimi più spietati di sempre.

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