Coronavirus. E dopo che hanno svuotato i supermercati?

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Coronavirus. E dopo che hanno svuotato i supermercati?

 

E dopo che hanno svuotato i supermercati coloro che, evidentemente, temono di morire di fame durante l’inevitabile quarantena, che faranno? Durante l’epidemia “spagnola” del 1917 (più di 100 milioni di morti, non dimentichiamolo) diedero fuoco a strutture destinate ad ospitare gli infettati (anche le loro case). Vogliamo arrivare a questo anche in Italia?


Allora, sarebbe il caso che qualcuno nel governo smettesse di pavoneggiarsi davanti alle telecamere e desse una strigliata ai tanti (a cominciare da quelli della RAI) che stanno trasformando l’informazione in una saga a chi cattura più audience, terrorizzando la gente (l’ultima è di qualche minuto fa: “Settima vittima in Italia” e nessuna menzione nel titolo che aveva più di 80 anni).


In altre nazioni, ad esempio, esiste da tempo un decalogo o precise direttive per erogare l’informazione in caso di emergenza e qualche saggio consiglio sulle modalità che dovrebbero caratterizzare l’informazione è arrivato anche qui da noi dal mondo scientifico, ma si direbbe inutilmente. Del resto, davvero arduo pretendere una qualche autorevolezza da parte di un Governo che, unico in Europa, ha chiuso le tratte aeree da e verso la Cina salvo poi permettere (ovviamente, senza nessun controllo sanitario) ai bambini cinesi provenienti dalla Cina di tornare subito a scuola. Insomma, un misto tra servilismo verso la trumpiana campagna anti-Pechino (enfatizzando oltre ogni decenza la minaccia del Coronavirus) e l’esigenza di fortificare il fronte contro Salvini.

 

Francesco Santoianni

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