Coronavirus, la Bocconi e il libero mercato. Perché non dimentichiate

9100
Coronavirus, la Bocconi e il libero mercato. Perché non dimentichiate


di Andrea Zhok*


Con un intervento su twitter, T. M. professore ordinario di Economia all’Università Bocconi di Milano ha spiegato come abbia pienamente senso che il prezzo delle mascherine si sia impennato in concomitanza con l'epidemia di Covid-19:
“I prezzi più alti" - ci spiega - "servono ad allocare le mascherine a chi ne ha veramente bisogno. E a scoraggiare quelli meramente ansiosi. Non e’ sciacallaggio. E’ razionalità.”


Ecco, per carità di patria avrei lasciato correre un'uscita così improvvida, se non fosse che gironzolando sui social si finisce per trovare un buon numero di persone (anche sedicenti 'di sinistra') che sostengono che il professore ha ragione, che è proprio così, o addirittura che 'si tratta di leggi naturali'.


Ora, siccome quel giudizio ha dietro di sé il principio di autorità, e siccome la confusione nelle italiche menti è già ben oltre ogni livello di guardia, una breve puntualizzazione è opportuna.


1) L'idea che la 'razionalità' delle leggi di mercato serva ad 'allocare i beni a chi ne ha veramente bisogno' è un'idea che circola nei dipartimenti di economia e talvolta sui manuali.

Trattasi, per dirla con moderazione, di una schietta idiozia.


L'idea, derivata come mille altre, dalle idealizzazioni astratte di cui campa la scienza economica neoclassica, sarebbe che la gravità del bisogno si ripercuote in intensità del desiderio, e l'intensità del desiderio si ripercuote in innalzamento dell'offerta (della disponibilità a pagare).

Ergo, chi ha più bisogno di mascherine, o Amuchina o altro finirà per offrire di più e portarsele a casa.


Ovviamente, chiunque non abbia appaltato il cervello per esperimenti in vivo, capisce subito che il mercato NON esamina i 'gradi di bisogno', e che NON ci si reca in farmacia o altrove, con attestati o cestini di bisogno.
Ciò cui il mercato è interessato è solo la DOMANDA REALE, non quella 'psicologica' o 'fisiologica', e la domanda reale è dettata da chi ha il denaro per fare l'acquisto. E se ha abbastanza denaro per acquistare un ettolitro di Amuchina solo per il piacere di pulire la piscina, a ciò il mercato è del tutto cieco. (Il presupposto ideale che renderebbe la variabile 'bisogno soggettivo' determinante è l'esistenza di una distribuzione uniforme dei redditi; quanto questo dato abbia a che fare con la realtà può giudicarlo ciascuno da sé.)


2) Chi parla in questi casi di 'razionalità' fa parte di quella significativa parte della popolazione che, vittima di una dieta unilaterale a studi economici, ha introiettato l'idea che la cosiddetta 'razionalità economica' sia una forma di ragione umana.
Naturalmente sul piano proprio della stessa razionalità il comportamento più razionale di chi abbia bisogno di X, e non possieda il denaro per accedervi, è di munirsi di un bastone nodoso e abbattere, in un angolo buio, il detentore di X, appropriandosene senz'altro.

Per grande fortuna dei detentori di capitale, e dei loro intellettuali accademici di riferimento, la maggior parte delle persone non ragiona secondo i parametri dell'Homo Oeconomicus.


3) Una nota infine a chi parla a proposito di queste come di altre ferree leggi dell'economia' in termini di 'leggi di natura'. Ecco, chi fa questi discorsi è talmente interno al sistema, da non riuscire più nemmeno ad immaginare che qualcosa possa esistere all'esterno.

La "naturalità delle ferree leggi del mercato" è la stessa 'naturalità' di consegnare sette vergini in pasto al Minotauro, o di torturare e squartare sulla pubblica piazza i tentati regicidi, o di fucilare dieci civili per ogni soldato tedesco ucciso.
E' la naturalità di qualcosa che, nel contesto dato, abbiamo buone ragioni di credere che accadrà.

E che tuttavia qualunque possessore di ragione umana, a dispetto di ogni 'razionalità economica', continuerà a ritenere ributtante.


*Professore di Filosofia Morale all'Università di Milano

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito di Fabio Massimo Paernti Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito

Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità di Michele Blanco Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti