Gemellaggi saltati, censure nelle scuole e arresti di palestinesi

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Gemellaggi saltati, censure nelle scuole e arresti di palestinesi


di Agata Iacono

Stavo per raccontare uno dei tanti episodi di sionismo nelle scuole italiane.
A Vicenza, la preside del liceo  Fogazzaro nega un'assemblea sulla situazione in Palestina, poiché "manca il contraddittorio".
Cioè gli studenti sono colpevoli  di non aver invitato i soldati israeliani in pausa blindata antistress in Italia, poiché psicologicamente provati dall'uccisione indiscriminata di bambini.

La preside non si è svegliata la mattina con la luna storta o in vena di iperbole.
Stessi gravissimi episodi emblematici di deriva autoritaria si sono manifestati in questi mesi in tutte le scuole italiane.
«Se organizziamo un incontro sulla violenza di genere dobbiamo invitare anche i violentatori?». 

È questa la domanda che si fanno i docenti delle scuole, dopo la circolare del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che limita la libertà di insegnamento e censura gli appuntamenti didattici relativi sia alla vera storia  del conflitto in Ucraina sia a qualsiasi evento riguardi la Palestina.
Formalmente il ministro impone che negli incontri con personalità esterne sia «garantito il pluralismo», una sorta di par condicio o di contraddittorio che però, sottolineano i docenti, è "inapplicabile se riguarda temi come i diritti umani".

Avevamo già raccontato come lo stesso ministro Valditara abbia vietato un corso di formazione dei docenti italiani sulla Pace e contro la militarizzazione delle scuole, con conseguente disciplinari, con queste motivazioni.

Non contento, ha criminalizzato le scuole che hanno osato ospitare il rappresentante ONU Francesca Albanese, avviando addirittura un'indagine...

Mi sembrava, in realtà mi sembra ogni volta, che il limite sia stato superato, che oltre non sia possibile spingersi, se non altro per non fomentare proprio quel clima di avversione, orrore , disgusto, contro lo stato genocida di Israele, che chiamano impropriamente "antisemitismo".

E, invece, pare che siano davvero convinti che la formuletta "solidarietà alla Palestina=terrorismo" possa realmente funzionare per intimidire, ricattare, tacitare per sempre la solidarietà di milioni di italiani nei confronti di Gaza e della Cisgiordania.

In questo quadro si inserisce la bocciatura del gemellaggio tra il paese di Riace e Gaza.

Perché fosse ratificato regolarmente il gemellaggio, già celebrato mesi fa con il sindaco di Gaza, presente da remoto, occorreva il placet del Ministero per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.
Un iter scontato, una prassi burocratica caratterizzata solitamente da automatismo.

E invece il sindaco Mimmo Lucano riceve una lettera a firma del ministro, che nega l'assenso al gemellaggio.

Lui stesso dichiara:

"Rimango senza parole alla vigilia di queste festività. Anche se il periodo storico che il mondo sta vivendo ci porta a trascorrere il Natale 2025 come uno dei più drammatici della storia dell’umanità, normalmente un sindaco, in questi giorni, si aspetta gli auguri dalle altre istituzioni. A Riace, invece, arriva una lettera con la quale il governo Meloni, per bocca del ministro leghista Calderoli, ci dice che non abbiamo il suo assenso al gemellaggio del mio Comune con la città di Gaza, per oltre due anni assediata da un vero e proprio genocidio messo in atto da Israele”.
È una lettera che reputo gravissima perché, senza alcuna spiegazione nel merito, il ministero degli Esteri accusa il sindaco di Gaza di essere legato ad Hamas. Come la nostra iniziativa possa arrecare danno alla politica estera italiana dovrebbe chiarirlo il ministro Antonio Tajani che, assieme a tutto il governo, sembra più interessato a capire cosa accade a Riace, piuttosto che impegnarsi in un reale percorso di pace in Palestina. Aver voluto a tutti i costi fare il gemellaggio tra Riace e Gaza è stato un atto di fraternità umana con il quale abbiamo, nel nostro piccolo, voluto riconoscere un popolo martoriato dalla guerra. Volevamo trasformare il dolore in speranza e unirci al messaggio di un mondo che nei palestinesi vede esseri umani e non terroristi, come fa invece il nostro ministero degli Esteri.
Rimango esterrefatto, perché quello che ho letto non è altro che un tentativo di azzerare una decisione di un Comune che non si occupa solo di buche nelle strade e che, a differenza del governo Meloni, non si gira dall’altra parte davanti ai bambini uccisi a Gaza”.
 

Ecco il testo della lettera:

"Gentile Sindaco,

mi riferisco alla missiva del 26 novembre 2025, con la quale è stato trasmesso lo schema del gemellaggio tra codesto Comune di Riace e la Città di Gaza (Palestina).

Al riguardo, a conclusione dell'istruttoria esperita presso le Amministrazioni interessate, si rappresenta che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha espresso parere negativo alla sottoscrizione del gemellaggio.

In particolare, il citato Dicastero ha evidenziato che "sussistono rilevanti motivi ostativi, connessi al legame esistente tra consigli locali e sindaci di Gaza e l'organizzazione terroristica Hamas, sottoposta a sanzioni da parte dell'Unione europea. Pertanto, ove effettivamente concluso, il gemellaggio in questione sarebbe suscettibile di arrecare un grave pregiudizio alla politica estera italiana. L'Italia, infatti, sostiene senza ambiguità la necessità di escludere Hamas da qualsivoglia futuro politico e securitario nella Striscia".

Ciò posto, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, non si ravvisano le condizioni necessarie al rilascio del prescritto assenso finalizzato alla sottoscrizione del gemellaggio in questione.
 
Roberto Calderoli".
 
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In sintesi il concetto è:  "Se aiuti il popolo palestinese aiuti Hamas e quindi sei un terrorista".
In altri termini, fino a quando i gazawi non accetteranno di essere  percepiti quali vittime di una catastrofe naturale senza colpevoli, e oseranno resistere, saranno tutti considerati terroristi, anche quelli nati ieri e morti di freddo.

Ed è proprio secondo tale distopia cognitiva e manipolazione sillogica, che oggi sono stati arrestati 9 attivisti volontari di associazioni che raccoglievano donazioni per fare arrivare cibo, acqua, coperte, medicine, tende, a Gaza.

L'accusa è quella di aver "dirottato parte dei 7,2 milioni di euro di donazioni alle milizie e non ai civili".
 
Insomma, siamo davanti alla solita fialetta di Colin Powell.
 
Nel mirino ci sono tre realtà benefiche. La prima è l'Associazione Benefica di Solidarietà col Popolo Palestinese (A.B.S.P.P.), fondata nel 1994 con sede a Genova; l'Organizzazione di Volontariato (A.B.S.P.P. O.D.V.), costituita nel 2003, sempre nel capoluogo ligure, l'Associazione Benefica La Cupola d'Oro, con sede a Milano, nata nel dicembre 2023.

Non è bastata la figuraccia che il governo italiano ha fatto arrestando e cercando di estradare Mohamed Shahin, Imam della moschea di S. Salvario, a Torino, tornato in libertà dopo 21 giorni di detenzione nel Centro per il rimpatrio di Caltanissetta dove si trovava, in seguito ad un decreto di espulsione firmato dal Ministro Piantedosi.

Adesso ci riprovano arrestando il presidente di API, l'Associazione dei palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun.

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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