Haaretz: Israele rischia il collasso interno entro il 2040
In un editoriale sorprendente, il quotidiano israeliano Haaretz lancia un duro monito sul destino dello Stato ebraico, evocando il rischio concreto di una disintegrazione interna. Il caporedattore Aluf Benn paragona l’attuale crisi israeliana al crollo dell’Unione Sovietica: un collasso non militare, ma generato da profonde fratture interne.
Secondo Haaretz, la guerra a Gaza non solo non offre soluzioni, ma accelera la frammentazione sociale, politica ed economica. Nonostante segnali macroeconomici apparentemente stabili, il quotidiano denuncia un declino strutturale: criminalità in crescita, polarizzazione radicale e perdita di visione collettiva. Il premier Netanyahu è descritto come un leader isolato, ossessionato dal potere e incapace di offrire riforme.
Il quotidiano lo accusa di alimentare teorie del complotto sull’attacco del 7 ottobre 2023 per distrarre l’opinione pubblica e delegittimare l’opposizione. Haaretz lancia infine un avvertimento netto: la continuazione del conflitto e l’assenza di una strategia per “il giorno dopo” potrebbero portare Israele a un punto di non ritorno, dando credito alla previsione di una sua fine entro il 2040.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati