L'arte della doppia puntata: come ti salvo Israele

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L'arte della doppia puntata: come ti salvo Israele


di Michelangelo Severgnini

"Io non marcio con loro!", "io gli sputo in faccia!", "sono degli ipocriti!", "mai fidarsi del PD!", "adesso ve ne accorgete, dopo 50mila morti!”.


Dai su, perché la maggioranza di chi ha protestato sin dall'inizio lo ha fatto per una causa umanitaria?


Ma se la maggioranza degli studenti americani (e temo anche italiani) non avrebbe potuto nemmeno collocare Gaza sulla cartina fino al 7 ottobre.


L'articolo sul "Pal-washing" usciva il 4 maggio 2024. Più di un anno fa (https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il.../41939_54472/).


Ossia un articolo in cui facevo notare come il movimento pro-Pal fosse già parte del sistema attraverso il sostegno delle reti finanziate dagli squali ebrei americani.


Così scrivevo:


<<Eppure, non è altro che un’illusione ottica. O, se preferite, è pal-washing: ripulirsi la coscienza sostenendo la causa palestinese.


Ma quindi, da che parte stanno? Con Israele che difende l’ultimo bastione delle “rivoluzioni arabe” a Tripoli, di cui Israele è sostenitore e a difesa del quale oggi schiera il suo arsenale, o contro Israele che protegge quelle stesse milizie di Tripoli che adescano gli africani e li torturano trasformandoli in migranti? 


In altre parole: con o contro l’impero anglo-americano, di cui Israele è vezzo e avamposto nel cuore del Medio Oriente per conto terzi?


Rispondere a queste domande definirebbe la traiettoria di questi soggetti all’oggi piuttosto confusi.


Anche perché non c’è nessuna condanna internazionale che possa fermare Israele. Soltanto una ridefinizione dei rapporti di forza a sfavore dell’Occidente può cambiare i comportamenti.

In altre parole, non saranno i soldi di George Soros a liberare Gaza e la Palestina, nemmeno se smuovessero le proteste in tutto l’Occidente. Quello è solo pal-washing.


Quello è il solito vizio occidentale di giocare a salvare gli oppressi con i soldi degli oppressori.

Infatti, un obiettivo l’hanno già ottenuto: usurpare la casella alla voce “dissenso”. Far diventare il mondo più buono. Occupare i posti di chi non ha torto, insomma, per usare altre parole>>. 


A questo punto devo aggiungere: ecco a cosa sono servite quelle manifestazioni. A preparare il terreno. A fare da apripista. In vista di cosa? Del salvataggio di Israele. 


E con, sullo sfondo, l'abbattimento di Trump. Son pur sempre soldi che provengono dai super-sponsor Dem.


Nella finanza speculativa esiste un principio secondo cui in una situazione incerta, i soldi si puntano due volte: su un risultato e il suo opposto. Se va bene la prima puntata, ottimo.

Altrimenti, si vince con la seconda.


E Soros e amichetti sono maestri in quest’arte.


La vostra indignazione è un po' tardiva, arriva con lo stesso tempismo del riposizionamento del PD e simili.


Allora questa permalosità nei commenti è solo una guerra di primogenitura.


Che con i dannati di Gaza, scusate, ha nulla a che fare.

 

 

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Il suo film “L'Urlo" è stato oggetto di una censura senza precedenti in Italia.

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