Origini Covid-19: l'EcoHealth Alliance nel mirino anche del Washington Post

1485
Origini Covid-19:  l'EcoHealth Alliance nel mirino anche del Washington Post

 

Anche il Washington Post si accorge che qualcosa non torna nella tradizionale narrazione della pandemia. Uno dei più celebri giornali americani avanza, per la prima volta, l’ipotesi che il virus del Covid-19 sia nato a Wuhan, come ripetuto in tutte le salse da due anni, non per caso, ma come frutto di un esperimento di ingegneria genetica.

Ma questa volta si accorge che in tali esperimenti erano coinvolti gli americani, con finanziamenti pubblici che il NIH (National Institute of Health guidato da Anthony Fauci) ha erogato alla EcoHealth Alliance presieduta da Peter Daszak.

Il Wp e l’alleanza tra ecologia e sanità

“La scorsa settimana, è stato rivelato che l’EcoHealth Alliance ad agosto ha presentato un documento sulla sua ricerca nel 2018-2019 in ritardo di due anni… [un ritardo che] non è stato spiegato”.

” […] La tardiva documentazione descrive esperimenti, approvati dal NIH diretti a testare le possibilità infettive di virus geneticamente manipolati su topi con cellule simili a quelle del sistema respiratorio umano. Le manipolazioni hanno reso i virus più letali per i topi”. Nel riferire ciò, il WP spiega che il NIH ha ribadito che non si è trattato di un guadagno di funzione e la pandemia non è stata causata da tali esperimenti (ovvia smentita).

Nulla di nuovo, ne abbiamo già scritto (vedi il recente “Wuhan, EcoHealth Alliance: storia di coronavirus e di chimere“), ma meritano particolare attenzione le domande che il WP pone, nel finale, a Peter Daszak, che riportiamo di seguito.

“Perché non ha rivelato la sua proposta del 2018 alla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) per la ricerca sui coronavirus dei pipistrelli con il WIV (Wuhan Institute of Virology)  che richiedeva una particolare modifica [l’oramai celebre “sito di scissione della furina” ndr] della proteine ??spike di virus chimerici una modifica che li avrebbe resi molto infettivi per le cellule umane, esattamente come poi ha fatto il ceppo pandemico? Cosa sa dei database di virus che WIV ha messo offline nel 2019 e mai più rimesso online? Sa quale ricerca potrebbe aver fatto la WIV da sola, durante o dopo la collaborazione con EHA? Che studi si facevano al WIV nei mesi precedenti la pandemia?”

“Il signor Daszak deve rispondere a queste domande prima del Congresso. Le sue sovvenzioni sono arrivate da fondi federali ed è del tutto appropriato che il Congresso insista sulla responsabilità e sulla trasparenza”.

L’articolo è ambiguo: da una parte chiede conto di eventuali responsabilità dei cinesi, dall’altra non può non constatare che il virus prodotto della EHA è sorprendentemente simile, se non uguale, a quello che ha causato la pandemia.

Cambio di strategia e complottistiche verità

Una lettura complottistica della nota potrebbe far pensare che, essendo ormai diventate di dominio pubblico le pericolose ricerche della EHA, si sta prefigurando una via di uscita ai suoi dirigenti, suggerendo loro di cambiare strategia e di diventare i grandi accusatori dei cinesi. Ne uscirebbero indenni, se non come eroi.

Ma al di là delle letture più o meno errate della nota, resta che il Washington Post, giornale mainstream per eccellenza, ha riconosciuto come vero quel che tanti da due anni denunciano, cioè l’oscuro lavoro svolto della EHA a Wuhan per rendere più patogeni i coronavirus.

Progetto articolato nel minimo dettaglio, che evidenzia come la EHA avesse già fatto esperimenti in tal senso e forse li ha anche portati a termine (tra l’altro, si può presumere che la EcoHealth Alliance non lavori solo a Wuhan, dato che tanti sono i biolab Usa nel mondo, e potrebbe aver condotto tali esperimenti anche altrove).

Miopie e ipotesi

A margine di queste considerazioni, una qualche ironia suscita anche il ricordo di quanto avvenuto nel giugno scorso, quando l’Intelligence Usa dichiarò di aver scoperto nei suoi archivi alcuni documenti non ancora esaminati che fornivano nuovi elementi sugli inizi della pandemia, tali da accreditare la tesi che gli scienziati cinesi di Wuhan stavano lavorando sul potenziamento del coronavirus. Notizia che dilagò come un incendio nel mondo.

Toh, gli era sfuggito il documento della Darpa, che ha un rapporto diretto con tali intelligence. Miopie che capitano.

Al di là dell’ironia e dei diversi possibili sviluppi del caso EHA, resta che quel che un tempo era bollato come complottismo ora è “verità”, dato che la verità è ormai diventata proprietà privata del mainstream, anche se resta l’incertezza sulla genesi del virus.

Così altre ipotesi, oggi bollate come complottiste, potrebbero rivelarsi “verità” in futuro (sempre che ci sia interesse a farlo). Restano, infatti, tante le domande inevase, tra cui quelle poste dalle rivelazioni ad opera di tante e diverse fonti medico-scientifiche che indicano la possibilità che il virus circolasse nel mondo prima di essere individuato a Wuhan. Ciò non eliminerebbe l’ipotesi che sia stato creato dall’uomo, dal momento che potrebbe esser stato realizzato in un biolab diverso da quello della città cinese.

Tante, dunque, le ipotesi e le domande, ma va tenuto a mente che ad oggi la tesi ancora più accreditata resta quella che vede una genesi naturale del virus.

 Piccole Note

Piccole Note

 

Piccole Note è un blog a cura di Davide Malacaria. Questo il suo canale Telegram per tutti gli aggiornamenti: https://t.me/PiccoleNoteTelegram

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La Nuova Era dell'Economia Globale  di Giuseppe Masala La Nuova Era dell'Economia Globale

La Nuova Era dell'Economia Globale

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'Autoritarismo si fa sistema di Michele Blanco L'Autoritarismo si fa sistema

L'Autoritarismo si fa sistema

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti