Più che le "simpatie fasciste" guardate la collocazione geopolitica della Meloni

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Più che le "simpatie fasciste" guardate la collocazione geopolitica della Meloni

 

Più che alle simpatie fasciste della Meloni e di FdI bisognerebbe guardare alla loro collocazione geopolitica e alla loro dipendenza da un progetto di riordino dell'egemonia americana all'interno del contesto europeo.

La piattaforma programmatica di Fdl è del tutto inconsistente. È un insieme di contraddizioni in cui stanno insieme liberismo, statalismo, assistenzialismo e corporativismo. La somma di questa roba qua produce il nulla. Quello che più conta è invece il modo in cui il partito della Meloni si inserisce nelle sperimentazioni che gli Usa hanno sostenuto in Polonia e in altri paesi dell'est Europa, dove dominano delle destre reazionarie e iper atlantiste molto affini a Fdl.

Che Europa vogliono gli Stati Uniti? La guerra in Ucraina conta evidentemente tra gli attori sconfitti anche l'UE, che ha dovuto cedere la propria sovranità militare alla Nato dopo gli accordi in Spagna, precludendosi la possibilità di un esercito europeo (che comunque era una mezza fantasia francese). Ma ha come grande sconfitta anche la Germania, i cui effetti economici e geopolitici del conflitto ucraino sono addirittura peggiori di quelli subiti dall'Italia durante la guerra in Libia del 2011, che ha sancito la fine degli ultimi margini di autonomia nazionale del paese.
 
Resta in piedi la Francia, ma solo teoricamente. La sua economia è fragile, malgrado i progetti molto ambiziosi di Macron. Il suo debito pubblico è enorme. Il suo benessere è sostenuto dal deficit (ma non ci sarebbe nulla di male) e dalle risorse drenate dalle colonie in Africa. Macron ha provato ad opporsi alla linea Angloamericana in Ucraina. Ha capito (insieme a Scholz) che gli effetti del conflitto saranno catastrofici. Ma non è riuscito ad imporre alcuna prospettiva. Attualmente l'UE è trainata dalla linea politica polacca e baltica.
 
Gli americani perderanno in Ucraina, ma hanno sicuramente stravinto in UE e ora si apprestano a consolidare la loro egemonia esportando anche in Italia una semi dittatura reazionaria sul modello del regime Polacco.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

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