Trump e i festeggiamenti di Wall Street

2217
Trump e i festeggiamenti di Wall Street


di Alessandro Volpi 

I listini americani festeggiano l'attentato a Trump. Gran parte dei media attribuiscono questa esultanza alla certezza di un successo elettorale del candidato repubblicano. In realtà, Trump coi listini c'entra, a mio parere, ben poco. L'euforia borsistica che continua ormai da tempo dipende infatti dalla ulteriore cuccagna che sta investendo i grandi fondi. Black Rock ha annunciato i suoi nuovi dati da cui risulta che sta avvicinandosi agli 11 mila miliardi di dollari di risparmi gestiti, con un incremento in un solo anno di 1200 miliardi di dollari. Numeri impressionanti che consentono di alimentare anche i prezzi delle "partecipate" delle Big Three, a partire da Goldman Sachs e Jp Morgan.

Con la stessa liquidità dei fondi, peraltro, Alphabet intende comprare la start up israeliana, specializzata in cybersicurezza, dando vita ad un'operazione record da 23 miliardi di dollari. In altre parole, la finanza corre in maniera folle sotto forma di monopolio, macinando record a cui né Biden né Trump, che ama presentarsi come l'antisistema, hanno la forza di porre limiti. Quindi mettere in relazione gli indici all'attentato a Trump è davvero un racconto che serve a nascondere quanto i "padroni del mondo" siano forti a tal punto da rendere irrilevanti persino le elezioni del presidente degli Stati Uniti. Se poi vi prendete la briga di leggere i "punti programmatici" di Trump vi trovate la volontà di deportazioni di massa e numerosi altri cavalli di battaglia dell'ex magnate, ma, in termini finanziari, l'unico riferimento, in una serie di contraddizioni, è quello alla volontà di battere l'inflazione. Quindi tassi alti della Fed, con grande gioia dei fondi che saranno gli unici veri gestori della liquidità e incasseranno gli interessi dei titoli di Stato a stelle e strisce.
 
 
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Cina e Russia non temono più l'Occidente di Michele Blanco Cina e Russia non temono più l'Occidente

Cina e Russia non temono più l'Occidente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti