Zakharova: le sanzioni sono l'ultimo strumento del neocolonialismo occidentale
La portavoce russa attacca la politica delle "misure coercitive" guidata dagli Stati Uniti: violano la Carta ONU e frenano lo sviluppo del Sud del mondo
Il tentativo dell'Occidente collettivo di mantenere un dominio che sta sfuggendo di mano attraverso misure coercitive unilaterali "in un mondo multipolare non regge". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, lanciando un duro attacco contro la politica sanzionatoria guidata dagli Stati Uniti e dai loro alleati/vassalli.
Secondo la diplomatica, il potere di imporre tali misure spetta esclusivamente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e la prassi delle sanzioni unilaterali ne viola i diritti esclusivi. "Tutti sanno che l'Occidente collettivo vi ricorre frequentemente, mosso principalmente da interessi geopolitici", ha sottolineato Zakharova.
Nel suo intervento, ha definito queste misure "un serio ostacolo all'instaurazione di un ordine mondiale multipolare giusto ed equo" e "uno dei principali strumenti della politica neocoloniale dell'Occidente". Il loro obiettivo, ha accusato, è "aggrapparsi a un dominio che scivola via, privare la maggioranza globale del diritto a una scelta politica indipendente e ostacolarne lo sviluppo economico, tecnologico e industriale".
Zakharova ha anche respinto gli sforzi di chi promuove queste sanzioni per dipingerle come "mezzi pacifici per risolvere le controversie", affermando che tali pretese non reggono a un esame approfondito. Ha evidenziato come le misure coercitive unilaterali, ostacolando il pieno sviluppo socio-economico dei paesi del Sud e dell'Est del mondo, finiscano per minare la risoluzione delle crisi. La loro applicazione indiscriminata, ha aggiunto, viola diritti umani fondamentali, colpendo in modo sproporzionato le fasce più vulnerabili, come più volte condannato in risoluzioni dell'Assemblea Generale e del Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU.
La portavoce ha concluso indicando che il "Gruppo di amici in difesa della Carta delle Nazioni Unite", che include la Russia, è in prima linea nella lotta contro queste pratiche. "Siamo convinti che nella giusta architettura multipolare delle relazioni internazionali a cui aspiriamo non ci sia posto per la coercizione o l'egemonia neocoloniale. Insieme ai nostri partner - membri responsabili della maggioranza globale - continueremo a combattere tutte le vestigia dell'epoca coloniale vergognosa", ha concluso Zakharova.

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