Diplomatici USA a Cuba: tra cospirazione e pretesti per rompere l'avvicinamento bilaterale

Diplomatici USA a Cuba: tra cospirazione e pretesti per rompere l'avvicinamento bilaterale

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di Martha Isabel Andrés Román - Cubadebate

(traduzione di Francesco Monterisi)


Le anomalie alla salute riportate da diplomatici USA, a Cuba, generano teorie credibili o assurde ma in qualcosa, molte fonti, coincidono: la questione è stata molto utile per coloro che rifiutano l'avvicinamento bilaterale.


Da quando, nello scorso agosto, si è diffusa nei media USA la notizia che, nel corso delle settimane, ha preso tinte persino da fantascienza il governo del paese caraibico ha ribadito il suo invito, a Washington, a non politicizzare la questione.


Tali richieste sono state ignorate. Alla fine di settembre, il Dipartimento di Stato ha deciso di ritirare più di metà del personale della sua ambasciata all'Avana, ha bloccato il rilascio del visto sull'isola, ha lanciato un avvertimento per i viaggi dei nordamericani, ed ha ordinato l'uscita di 15 diplomatici cubani da questa capitale.


Questi passi, si è giustificata l'amministrazione di Donald Trump, cercano di garantire la sicurezza degli statunitensi e rispondono anche alla mancanza di azione, da parte di Cuba, nel proteggere i funzionari; nonostante le ripetute garanzie, dell'Avana, che sia rigorosamente rispettata la Convenzione di Vienna.


Alle domande, ieri alla Casa Bianca, su questo tema il capo del gabinetto del presidente, John Kelly, si è limitato a dire che Cuba avrebbe potuto impedire gli incidenti che Washington qualifica come 'attacchi', pur riconoscendo che le investigazioni non hanno avuto risultati conclusivi.


Questo giovedì l'agenzia Associated Press (AP) ha diffuso un audio che presumibilmente sarebbe stato registrato da alcuni dei dipendenti dell'ambasciata USA a L'Avana, su cui ha detto che non è chiaro se abbia una relazione diretta con i danni addotti.


Più di due mesi dopo che questo fatto cominciasse ad  occupare i titoli, ci sono molte cose ancora sconosciute, come chi siano le 22 persone che, secondo il Dipartimento di Stato, sono state colpite o cosa possa aver provocato i sintomi alla salute che vengono segnalati.


Molti media USA continuano ad affrontare il tema dal racconto che nella nazione caraibica sono avvenuti attacchi acustici contro i membri del servizio estero USA, e danno per assunto il
termine nonostante la scienza suggerisca il contrario.


Diversi esperti del settore segnalano che non si sa dell'esistenza di un dispositivo sonoro in grado di provocare le sofferenze descritte dall'agenzia federale -come perdita dell'udito, vertigini, mal di testa, fatica- e criticano, ripetutamente, l'impiego mediatico del concetto di attacchi acustici.


Il quotidiano britannico The Guardian, da parte sua, ha citato neurologi che credono che l'ondata di misteriose malattie potrebbe essere stata causata da una forma di "isteria di massa".


Anche se gli esperti hanno avvertito che non è possibile una diagnosi corretta, senza molte più informazioni e l'accesso alle 22 vittime citate dal Dipartimento di Stato, hanno ritenuto che dovrebbe essere considerata la possibilità di un disturbo funzionale a causa di un problema del sistema nervoso.


"Da un punto di vista oggettivo, è più come un'isteria di massa di ogni altra cosa", ha detto, al TNYT, Mark Hallett, direttore della sezione di controllo del motore umano dell'Istituto Nazionale di Disturbi Neurologici e Affezioni Celebro-vascolari degli USA.


L' 'isteria di massa' è il termine popolare per i focolai tra gruppi di persone che sono parzialmente o totalmente psicosomatiche. "È importante notare che i sintomi come questo non sono volontari. Non sono un segno di debolezza nella personalità di un individuo", ha detto lo specialista.


Ci sono un gran numero di persone che hanno lagnanze relativamente vaghe, c'è stata un'esplorazione di possibili cause per questo e non è stato trovato nulla, e la nozione di un qualche fascio sonoro è relativamente assurda, ha aggiunto.


Secondo The Guardian, quando ha indagato circa la possibilità di disturbi funzionali, un portavoce del Dipartimento di Stato ha ribadito non ha risposte definitive circa la causa o la fonte degli 'attacchi' su cui dicono di tenere un' agguerrita  investigazione.


Tra tanti aspetti ancora sconosciuti, ciò che sì si sa è che il governo USA ha approfittato di ciò che è accaduto per promuovere un'inversione, sempre più evidente, del processo di normalizzazione delle relazioni tra i due paesi.


Non sappiamo chi, come o cosa, ma questo stato di cose è stato sfruttato dal senatore Marco Rubio e dal Presidente Trump, ha detto a Prensa Latina Peter Kornbluh, direttore del Progetto di Documentazione su Cuba presso il National Security Archive dell'Università George Washington.


Il ricercatore, uno degli autori del libro 'Diplomazia segreta con Cuba: storia dei negoziati segreti tra Washington e L'Avana', ha considerato che il tema serve, ad entrambe le figure, per la loro agenda di retrocedere nella riconciliazione avviata sotto l'ex presidente Barck Obama.


Qualcosa di simile pensano i professori Lisa Diedrich e Benjamin Tausig, della State University di New York a Stony Brook, che credono che la risposta di Washington sia solo l'ultimo esempio di come Trump abbia cercato di approfittare di vaghe minacce per ispirare paura e avanzare nella sua agenda.

In un articolo pubblicato su The New York Times dal titolo "Suoni misteriosi e spaventose malattie, come strumenti politici", ricordano che il presidente repubblicano ha segnalato, per lungo tempo, il suo desiderio di invertire il processo di normalizzazione dei rapporti bilaterali.

Pertanto, hanno notato, non è sorprendente che la sua amministrazione abbia cominciato a far ciò con il ritiro di più della metà dei dipendenti dell'Ambasciata USA a L'Avana.


Secondo Diedrich e Tausig, non solo la causa degli incidenti (se c'è) è sconosciuta, ma neppure si è offerta la prova di un attacco deliberato.


"Trump come candidato e presidente ha frequentemente  sfruttato i timori di minacce nascoste, vagamente definite, come giustificazione per la politica", hanno avvertito.
Martha Isabel Andrés Román


Le anomalie alla salute riportate da diplomatici USA, a Cuba, generano teorie credibili o assurde ma in qualcosa, molte fonti, coincidono: la questione è stata molto utile per coloro che rifiutano l'avvicinamento bilaterale.

Da quando, nello scorso agosto, si è diffusa nei media USA la notizia che, nel corso delle settimane, ha preso tinte persino da fantascienza il governo del paese caraibico ha ribadito il suo invito, a Washington, a non politicizzare la questione.

Tali richieste sono state ignorate. Alla fine di settembre, il Dipartimento di Stato ha deciso di ritirare più di metà del personale della sua ambasciata all'Avana, ha bloccato il rilascio del visto sull'isola, ha lanciato un avvertimento per i viaggi dei nordamericani, ed ha ordinato l'uscita di 15 diplomatici cubani da questa capitale.


Questi passi, si è giustificata l'amministrazione di Donald Trump, cercano di garantire la sicurezza degli statunitensi e rispondono anche alla mancanza di azione, da parte di Cuba, nel proteggere i funzionari; nonostante le ripetute garanzie, dell'Avana, che sia rigorosamente rispettata la Convenzione di Vienna.

Alle domande, ieri alla Casa Bianca, su questo tema il capo del gabinetto del presidente, John Kelly, si è limitato a dire che Cuba avrebbe potuto impedire gli incidenti che Washington qualifica come 'attacchi', pur riconoscendo che le investigazioni non hanno avuto risultati conclusivi.

Questo giovedì l'agenzia Associated Press (AP) ha diffuso un audio che presumibilmente sarebbe stato registrato da alcuni dei dipendenti dell'ambasciata USA a L'Avana, su cui ha detto che non è chiaro se abbia una relazione diretta con i danni addotti.

Più di due mesi dopo che questo fatto cominciasse ad  occupare i titoli, ci sono molte cose ancora sconosciute, come chi siano le 22 persone che, secondo il Dipartimento di Stato, sono state colpite o cosa possa aver provocato i sintomi alla salute che vengono segnalati.

Molti media USA continuano ad affrontare il tema dal racconto che nella nazione caraibica sono avvenuti attacchi acustici contro i membri del servizio estero USA, e danno per assunto il termine nonostante la scienza suggerisca il contrario.

Diversi esperti del settore segnalano che non si sa dell'esistenza di un dispositivo sonoro in grado di provocare le sofferenze descritte dall'agenzia federale -come perdita dell'udito, vertigini, mal di testa, fatica- e criticano, ripetutamente, l'impiego mediatico del concetto di attacchi acustici.

Il quotidiano britannico The Guardian, da parte sua, ha citato neurologi che credono che l'ondata di misteriose malattie potrebbe essere stata causata da una forma di "isteria di massa".




Anche se gli esperti hanno avvertito che non è possibile una diagnosi corretta, senza molte più informazioni e l'accesso alle 22 vittime citate dal Dipartimento di Stato, hanno ritenuto che dovrebbe essere considerata la possibilità di un disturbo funzionale a causa di un problema del sistema nervoso.

"Da un punto di vista oggettivo, è più come un'isteria di massa di ogni altra cosa", ha detto, al TNYT, Mark Hallett, direttore della sezione di controllo del motore umano dell'Istituto Nazionale di Disturbi Neurologici e Affezioni Celebro-vascolari degli USA.

L' 'isteria di massa' è il termine popolare per i focolai tra gruppi di persone che sono parzialmente o totalmente psicosomatiche. "È importante notare che i sintomi come questo non sono volontari. Non sono un segno di debolezza nella personalità di un individuo", ha detto lo specialista.



Ci sono un gran numero di persone che hanno lagnanze relativamente vaghe, c'è stata un'esplorazione di possibili cause per questo e non è stato trovato nulla, e la nozione di un qualche fascio sonoro è relativamente assurda, ha aggiunto.

Secondo The Guardian, quando ha indagato circa la possibilità di disturbi funzionali, un portavoce del Dipartimento di Stato ha ribadito non ha risposte definitive circa la causa o la fonte degli 'attacchi' su cui dicono di tenere un' agguerrita  investigazione.

Tra tanti aspetti ancora sconosciuti, ciò che sì si sa è che il governo USA ha approfittato di ciò che è accaduto per promuovere un'inversione, sempre più evidente, del processo di normalizzazione delle relazioni tra i due paesi.

Non sappiamo chi, come o cosa, ma questo stato di cose è stato sfruttato dal senatore Marco Rubio e dal Presidente Trump, ha detto a Prensa Latina Peter Kornbluh, direttore del Progetto di Documentazione su Cuba presso il National Security Archive dell'Università George Washington.

Il ricercatore, uno degli autori del libro 'Diplomazia segreta con Cuba: storia dei negoziati segreti tra Washington e L'Avana', ha considerato che il tema serve, ad entrambe le figure, per la loro agenda di retrocedere nella riconciliazione avviata sotto l'ex presidente Barck Obama.

Qualcosa di simile pensano i professori Lisa Diedrich e Benjamin Tausig, della State University di New York a Stony Brook, che credono che la risposta di Washington sia solo l'ultimo esempio di come Trump abbia cercato di approfittare di vaghe minacce per ispirare paura e avanzare nella sua agenda.

In un articolo pubblicato su The New York Times dal titolo "Suoni misteriosi e spaventose malattie, come strumenti politici", ricordano che il presidente repubblicano ha segnalato, per lungo tempo, il suo desiderio di invertire il processo di normalizzazione dei rapporti bilaterali.

Pertanto, hanno notato, non è sorprendente che la sua amministrazione abbia cominciato a far ciò con il ritiro di più della metà dei dipendenti dell'Ambasciata USA a L'Avana.

Secondo Diedrich e Tausig, non solo la causa degli incidenti (se c'è) è sconosciuta, ma neppure si è offerta la prova di un attacco deliberato.

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