"E' grottesco". Il Venezuela risponde così al comunicato della Casa Bianca

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"E' grottesco". Il Venezuela risponde così al comunicato della Casa Bianca

Il governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha condannato il comunicato emesso dagli Stati Uniti e dal presidente Joe Biden, definendolo un atto di interventismo per il sostegno al progetto violento della destra venezuelana dopo la rielezione di Nicolás Maduro come presidente nelle elezioni dello scorso 28 di luglio.

Il ministero degli Esteri di Caracas ha dichiarato che "è grottesco che un governo uscente, come quello di Joe Biden, affondato nel discredito politico e segnato da un'eredità di fallimenti domestici e internazionali, insista nel sostenere un progetto violento già sconfitto dal voto popolare e dalla democrazia rivoluzionaria del popolo venezuelano".

Il governo bolivariano ha condannato "in modo energico e categorico" il comunicato della Casa Bianca, definendolo una flagrante violazione del diritto internazionale e un tentativo grossolano di perpetuare l'ingerenza imperialista in America Latina. La dichiarazione ha sottolineato che l'amministrazione Biden, "sconfitta e in ritirata", ricorre nuovamente a strategie di intervento obsolete, cercando di gonfiare artificialmente figure politiche insignificanti in Venezuela mentre ignora la chiara volontà sovrana del popolo venezuelano.

Caracas ha avvertito che qualsiasi tentativo di minare la stabilità o incitare alla violenza sarà affrontato con fermezza, dignità e il sostegno di un popolo consapevole della propria forza. Ha inoltre ribadito la capacità del popolo venezuelano di sconfiggere il fascismo e il terrorismo in qualsiasi scenario.

In una conferenza stampa, il Vicepresidente Settoriale per la Politica, la Sicurezza Cittadina e la Pace, Diosdado Cabello, ha riassunto la situazione del paese a pochi giorni dall'insediamento del presidente eletto Nicolás Maduro. Cabello ha sottolineato che chiunque tenti di disturbare la tranquillità sarà processato di conseguenza.

Cabello ha denunciato la presenza di figure screditate e ex presidenti con legami con la corruzione e il narcotraffico che intendono recarsi in Venezuela il 10 gennaio. Ha affermato che saranno trattati come invasori e fermati, poiché nessuno di questi delinquenti ha l'autorità di decidere sugli affari interni della nazione bolivariana.

Cabello ha inoltre specificato che l'oppositore Edmundo González Urrutia, finanziato dalla destra e rappresentante del settore più estremista del paese, sarà arrestato se tenterà di entrare in Venezuela. Ha descritto González come un mercenario che non ama il paese e che ha diretto squadroni della morte in El Salvador.

Il vicepresidente ha ricordato che la destra radicale non aveva piani elettorali, ma mirava a generare violenza, come dimostrato dagli atti terroristici affrontati nel 2024. Ha evidenziato le prove della cattura di mercenari venezuelani e stranieri, addestrati da organismi di sicurezza come la CIA, la DEA e il Centro di Intelligence Spagnolo per commettere atti terroristici contro il popolo venezuelano.

Il 10 gennaio, Nicolás Maduro si insedierà alla presidenza per il suo nuovo mandato e l'opposizione non lo impedirà, ha affermato Cabello, sottolineando la pace e la tranquillità che regnano nel paese.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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