Gli uomini come nemici: il nuovo reato di femminicidio 

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Gli uomini come nemici: il nuovo reato di femminicidio 


di Francesco Corrado 

 
Il 25 novembre la Camera dei Deputati ha approvato le modifiche al codice penale che introducono il reato di femminicidio dopo che lo stesso testo era stato approvato al Senato il 23 luglio. 

La destra e la sinistra quindi, in amoroso connubio, impongono agli italiani tutti (maschi e femmine) le pene più severe dell'Europa occidentale per l'omicidio di un essere umano di sesso femminile. Perché? A parte il motivo di far regredire la cultura giuridica del paese è difficile darsi uno spiegazione razionale. 
 
Innanzitutto siamo di fronte a due fatti incontestabili: 1- il numero dei femminicidi in Italia è stabile (forse in lieve diminuzione) da 40 anni. 2- l'Italia è uno dei paesi con meno femminicidi (per milione di abitanti) d'Europa. 
 
Il numero assoluto di femminicidi in Italia si aggira intorno ai 110 (ad abundantiam) ed è invariato da 40 anni. Con la scomparsa del fenomeno terroristico e la fine della guerre di mafia il numero di omicidi in Italia è diminuito dai 1300 dell'inizio degli anni '90 agli attuali 400. Quindi il fenomeno cosiddetto dei femminicidi spicca di più. Ma solo perché la violenza terroristica è terminata e solo perché le strade di Napoli e di Palermo non grondano sangue come successe negli anni '80 e '90.
 
I dati riportati nell'immagine in alto, cioè dati dell'ONU sui femminicidi relativi al 2023, in cui si evince chiaramente che l'Italia è uno dei paesi con meno femminicidi dell'intero continente, dovrebbero dire qualcosa al legislatore ed al cittadino, comprese le femministe più radicali. Invece no.
 
Se si prendono i dati di altri anni o dati forniti da altri enti come l'UE o l'OMS o l'OSCE il risultato sarà lo stesso. L'Italia è in generale uno dei paesi meno violenti d'Europa in tutto e per tutto. Non solo relativamente ai femminicidi ma anche agli omicidi in generale, ai suicidi e alle violenze di altro genere, comprese quelle su minoranze religiose, etniche, razziali e sessuali (gay, trans eccetera). Per fare un esempio ci sono più aggressioni a sfondo razziale in un solo mese nella sola Londra che in tutta Italia in due anni a volte anche di più. Sulle aggressioni a sfondo omofobo poi la situazione non è diversa.
 
L'allarme allora a cosa è dovuto? Innanzitutto a speculazioni politiche ed al fatto che i giornalisti non fanno più il loro lavoro. Esempio da manuale: Damilano nel suo programma su RAI3, "il Cavallo e la Torre", un giorno ospitava Karola Rackete, cittadina tedesca. Quel giorno c'era stato un femminicidio quindi la domanda all'ospite fu inevitabile: "ha visto? Oggi c'è stato un altro femminicidio" Risposta della europarlamentare tedesca che dovrebbe fare gli interessi dell'Italia: "Si voi in Italia avete un problema coi femminicidi". Eppure per ogni 100 femminicidi commessi in Italia se ne commettono 250 in Germania, quindi di cosa si parla?
 
Ma torniamo alla "politica criminale" tra virgolette ovviamente perché le favolette nulla hanno a che fare con la politica.
Perché la sinistra è passata dallo storico garantismo al giustizialismo più feroce? E com'è possibile che i cosiddetti progressisti si impegnino a riportare l'orologio della nostra civiltà giuridica indietro di decenni se non di secoli?
 
Una volta le battaglie della sinistra erano molto più serie in materia criminale. Pio la Torre o Peppino Impastato erano gli esempi di questo impegno: cioè lotta alla mafia, roba seria, non chiacchiere. Ma ora la sinistra giustamente vuole anche governare, mica fare solo opposizione come dal 1948 al 1996. Quindi ha dovuto accettare la mafia come parte integrante della società italiana (date le protezioni di cui gode a livello internazionale, Falcone docet) e non avendo più alcun argomento in materia criminale si getta nella lotta al patriarcato che si concretizza in leggi di una ferocia inaudita nei confronti degli uomini italiani che sono tra i meno violenti del mondo. 
 
Quindi con la scusa di una impalpabile lotta ad un ancor più impalpabile patriarcato, anche la sinistra intraprende quelle che i manuali di diritto penale chiamano le "campagne legge ed ordine" grazie alle quali politici senza argomenti fanno parlare di se. 
Salvini citofona alle porte degli spacciatori mentre la Boldrini se la prende con tutti gli uomini.
 
Ricordate Bracardi vestito da squadrista che ripeteva ossessivamente "In galera!". Se nel DNA della cultura della sinistra storica c'erano la pietas ed il rispetto anche del reo (nessuno tocchi Caino), basterebbe pensare alla teoria dei sostitutivi penali del Ferri (e siamo nella seconda metà del 1800), l'attuale sinistra indefinita boldriniana se ne fotte e spinge sulla colpevolizzazione preventiva di tutti gli uomini.
 
In questa scia vogliono introdurre demenziali corsi di affettività nelle scuole materne, tipici di quei paesi che, al contrario di noi italiani, di problemi di femminicidi e di violenza in generale ne hanno un bel po'.
Del resto se i protestanti si erano fissati che le donne fossero inferiori agli uomini, cosa che del resto trovò addirittura dimostrazioni "scientifiche" (falsissime) nelle università europee infettate dal positivismo, su una lunghezza d'onda del tutto differente si sono sempre mossi i cattolici. Del resto i paesi più matriarcali d'Europa sono proprio Spagna ed Italia.
 
Insomma l'Italia ha problemi di criminalità specifici e gravi con la presenza, sul territorio nazionale, di ben 4 eserciti privati a difesa degli interessi della criminalità organizzata. Su questo versante non vola una mosca, anzi le mafie, grazie ai contatti politici, riescono a ricevere lauti finanziamenti addirittura dall'UE (la mafia dei pascoli ne è un esempio da manuale).

Ma il problema è il patriarcato.

Francesco Corrado

Francesco Corrado

Giornalista 

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