La Consulta smaschererà il diktat di Renzi chiamato Italicum

La Consulta smaschererà il diktat di Renzi chiamato Italicum

Tutte le illegittimità costituzionali presenti nella nuova legge elettorale che il premier vuole imporre contro tutte le opposizioni (anche interne)

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Paolo Becchi

L’approvazione dell’Italicum, da momento culminante delle ‘larghe intese’, è divenuto ormai un diktat imposto dal solo Renzi non soltanto alle opposizioni, ma al suo stesso partito. Ciò rende tanto più urgente, allora, sottolineare ancora una volta quello che è l’aspetto più problematico della nuova legge elettorale, e che rischia di determinarne l’illegittimità costituzionale. Ci sarebbe, in realtà, da rilevare, fin da subito, l’introduzione dei capi-lista ‘bloccati’, che farà sì che più di 300 parlamentari verranno nominati dalle segreterie dei partiti, eludendo di fatto la pronuncia della Consulta che aveva ritenuto le liste bloccate una grave distorsione della democrazia, in quanto forma di alterazione del rapporto di rappresentanza tra elettori ed eletti. Ma ciò che rende davvero ‘a rischio’ l’Italicum è, a mio avviso, la disciplina del premio di maggioranza.
 
La sentenza 1/2014 della Corte ha rilevato l’incostituzionalità del Porcellum nella mancata previsione di una ‘soglia minima di voti’ per l’assegnazione del premio di maggioranza. In tal modo, si legge nella pronuncia, “il meccanismo di attribuzione del premio di maggioranza prefigurato dalle norme censurate, inserite nel sistema proporzionale introdotto con la legge n. 270 del 2005, in quanto combinato con l’assenza di una ragionevole soglia di voti minima per competere all’assegnazione del premio, è pertanto tale da determinare un’alterazione del circuito democratico definito dalla Costituzione, basato sul principio fondamentale di eguaglianza del voto (art. 48, secondo comma, Cost.)”.
 
Con la nuova legge elettorale, il meccanismo viene ridisegnato secondo un sistema a doppio turno. Per il primo turno, viene fissata una ‘soglia minima’ per l’assegnazione del premio di maggioranza (40%). Ma – dal momento che, verosimilmente, nessuna lista sarà in grado di raggiungerla – si prevede un secondo turno tra i due partiti più votati, al termine del quale la lista risultata vincitrice ottiene di diritto il premio.
 
Le conseguenze di tale sistema sono evidenti. Vi sarà, presumibilmente, un primo turno in cui nessuna lista raggiunge la soglia prevista per l’assegnazione del premio. A quel punto, si passerà al ballottaggio tra le due liste più votate, al termine del quale verrà attribuito il premio. Ciò significa che una lista che ha conseguito il 15% dei voti potrebbe benissimo andare al ballottaggio e, vincendo, ottenere il premio. Di fatto, la ‘soglia minima’ passerebbe dunque dal 40% al 15%. Mi chiedo, allora: sarebbe ragionevole tale soglia? Sarebbe rispettosa del principio di eguaglianza del voto e di rappresentatività? Non riproporrebbe proprio l’effetto di “trasformare una formazione che ha conseguito una percentuale pur molto ridotta di suffragi in quella che raggiunge la maggioranza assoluta dei componenti dell’assemblea” che la Corte aveva denunziato?
 
A suo tempo, avevo già suggerito come l’unico modo per evitare tali effetti sarebbe quello di introdurre anche per il ballottaggio una soglia minima, tale da assicurare (ad esempio: per accedere al secondo turno occorre aver ottenuto almeno il 22% dei voti). In conclusione, se il testo dovesse passare così come è attualmente formulato, esso rischierebbe dunque di incorrere –come già la precedente legge elettorale– in una pronuncia di incostituzionalità da parte della Consulta.

Fonte: Fatto Quotidiano
 

Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana di Paolo Desogus Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana

Il "caso Fassino" e lo squallore della stampa italiana

Il Primo Maggio e il mondo multipolare di Fabrizio Verde Il Primo Maggio e il mondo multipolare

Il Primo Maggio e il mondo multipolare

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

La macchia indelebile di Odessa di Giorgio Cremaschi La macchia indelebile di Odessa

La macchia indelebile di Odessa

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo! di Marinella Mondaini La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo!

La Nato arriva a Mosca... ma come trofeo!

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Quando il bonus è un malus di Giuseppe Giannini Quando il bonus è un malus

Quando il bonus è un malus

La Festa dei precari e dei sottopagati di Gilberto Trombetta La Festa dei precari e dei sottopagati

La Festa dei precari e dei sottopagati

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda di Pasquale Cicalese Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024  di Andrea Puccio UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024 

UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024 

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti